Per non morire di acquisti a rate, rivolgiti a Debitori Anonimi

Far parte di una comunità comporta oneri e onori

Acquisti-compulsiviConsente di condividere esperienze e migliorarsi grazie al confronto e al dialogo, ma, quando il bisogno d’inclusione camuffa scarsa stima di sé e fragilità psicologica, si rischia di cadere vittima di comportamenti autodistruttivi.
Ciò succede, ad esempio, quando la collettività propone in modo spasmodico e/o impone un’immagine di successo e realizzazione estremizzata e spinta all’eccesso. Se veniamo martellati da messaggi che ci sollecitano a essere costantemente reattivi, efficienti e produttivi, la pressione può farsi insostenibile, e tramutare in realtà l’eventualità di ricorrere ad aiuti esterni e artificiali per ottimizzare il nostro “rendimento” sociale.  Capita così di cadere nel vortice della droga, dell’alcool … o degli acquisti compulsivi.
 

Sono, quindi compro (?)

Il marketing, si sa, è orientato a farci spendere tutto il possibile acquistando anche ciò di cui non abbiamo bisogno; tuttavia, nel corso dei decenni, le sue tecniche si sono particolarmente affinate, diventando incredibilmente sofisticate. Se quindi in passato i messaggi pubblicitari erano particolarmente aggressivi e diretti, dopo che il consumatore si è fatto più smaliziato, in un certo senso immunizzandosi, le strategie sono diventate sempre più capillari, complice lo sviluppo mirato di specifiche settori della psicologia. 
 

Una “leva” particolarmente utilizzata per indurre all’acquisto è la possibilità di pagare a rate

Detto strumento viene spesso, metaforicamente parlando, sventolato davanti agli occhi del consumatore con sapienza quasi seduttiva. 
Saldare in più tranche l’eventuale debito finisce per rappresentare una dolce lusinga, l’illusione tangibile di poter ottenere senza sforzo tutto ciò che si desidera. 
È esattamente questo l’aspetto su cui lavorano le vittime degli acquisti compulsivi nei gruppi di Debitori Anonimi.
 

“L’esperienza di Alcolisti Anonimi ha aperto una strada”

D.A. nasce infatti dall’esperienza di questi ultimi, e a oggi è presente in cinque città: Roma, Milano, Torino, Genova e Firenze; è inoltre possibile chiedere un consulto telefonico o via Skype. “Essere circondati da persone che vivono i tuoi stessi problemi, che sanno come ti senti, ti dà la forza di smettere di delegare le tue responsabilità, e affrontare le pendenze esistenti. Questo è, in definitiva, il primo passo per ricominciare”. 
 
A parlare è uno dei membri del gruppo Debitori Anonimi del capoluogo ligure. 
 

Qual è il metodo che suggerisce D.A. a chi compie acquisti compulsivi, per gestire in modo corretto i debiti? 

Si consiglia di partecipare ad almeno sei riunioni in due settimane, così da familiarizzare con gli altri membri, condividere la propria esperienza e ascoltare i racconti altrui. 
 
Contestualmente, è bene iniziare a tenere una sorta di diario, in cui annotare tutte le spese sostenute giornalmente, come pure le entrate percepite: solo così, infatti, è possibile avere un quadro esatto e completo del proprio fabbisogno economico
 
A questo punto, come si legge sul sito di Debitori Anonimi, si può chiedere una riunione di decompressione, ovvero un incontro con due membri del gruppo che abbiano già fatto un percorso analogo, e che quindi possano rappresentare un utile supporto per stilare un piano spese e un piano azione. 
 
“Crediamo nel progresso, non nella perfezione”. È questo il motto di Debitori Anonimi, e senz’altro può rappresentare la giusta prospettiva da cui affrontare il problema degli acquisti compulsivi e dell’indebitamento. Accettare la propria condizione di fragilità e vulnerabilità è fondamentale per metabolizzare e superare il senso di vergogna e umiliazione sviluppato nei confronti della propria rete sociale. Prendere consapevolezza dei propri limiti e impegnarsi per smussarli è quindi condizione imprescindibile per recuperare un rapporto sano e soddisfacente con il mondo esterno, e soprattutto con sé stessi. 
 
 
Francesca Garrisi
 

Francesca Garrisi     

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 

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