Pallet: i mobili sono miei e li costruisco io!

Avete visto l'ultimo film, che poi è il primo, di Maccio Capatonda?
Chi ha notato, in una scena, il bellissimo divano in pallet, simbolo del riciclo, del riutilizzo e, per usare qualche parolone, dell'autoproduzione?
Solo il personaggio di Giulio Verme poteva decidere di arredare la casa con un divano in pallet, lui e  qualche occupante di mia conoscenza di alcuni Centri Sociali.


Un bel divano che ti fa dire: "sì, io riciclo, sono attento all'ambiente!"
Il divano in pallet, la mensola con la cassetta della frutta, il copertone della macchina per fare l'altalena in giardino, le scatolette di latta che diventano mini-vasi . Questi sono  oggetti che, fino a poco tempo fa, avevano la dignità di spazzatura riciclata. Oggi, invece, sono oggetti di moda.
In certi negozi- online e non-  puoi comprarli. Montati e costruiti, ma certamente non avranno un prezzo minore rispetto a un qualsiasi altro mobile:  perché adesso il riciclo è "all’ultimo grido".
E' facilmente intuibile che spendere dei soldi per una soluzione che di norma è gratis sia un comportamento decisamente controproducente. E non solo.


L'autoproduzione è prima di tutto uno stile di vita, per chi lo segue fino in fondo. Che questa sia una scelta o una necessità.
L’essere umano cosciente, che intraprende la via dell'autoproduzione- totalmente, parzialmente o occasionalmente-  di sicuro preferirà usufruire del proprio tempo e lavoro manuale piuttosto che del suo portafogli, in diversi campi di produzione: dalla cosmesi fai da te all'arredamento. 
L'uomo e la donna moderni, allo stesso modo, sanno che le loro scelte avranno un'approvazione sociale limitata: sarà bello vedere il divano di pallet, ma pochi vorranno restare vicino a lui/lei quando questi dirà loro di aver eliminato completamente lo shampoo.
 








L'approvazione sociale è un'arma a doppio taglio, dobbiamo sicuramente occuparci dell'ambiente , ma non tutti  avranno il coraggio di percorrere fino alla fine la strada che riteniamo essere giusta, altrimenti ci allontaneremmo troppo e il nostro non sarà stato un esempio , ma un isolamento. Quindi niente estremizzazioni. 
Un accordo però possiamo trovarlo: se proprio vogliamo un divano in pallet, costruiamolo, non compriamolo presso la prima multinazionale!

Di Sara Minieri


Non ci pensare più, c’è la raccolta differenziata …
 
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