La svolta Gabbani: un nuovo modo di fare musica

Tu chiamale se vuoi frustrazioni.

Sei un interprete o un cantautore che la sfanga da una vita con poche migliaia di euro l’anno al pianobar? Oppure sei un giovane virgulto con l’X Factor nel DNA che partecipa a qualsiasi tipo di selezione pur di arrivare?
In entrambi i casi hai seguito Sanremo ma ti guardi bene dal farlo sapere in giro perché ne va della tua reputazione da artista maledetto. L’hai fatto solo per ripetere a te stesso (e a chi ti stava accanto) quanto tu sia migliore di ogni singolo partecipante che si è esibito sul palco dell’Ariston.

Sei un incompreso, o almeno è così che ti senti. I discografici continuano a ignorare i tuoi pezzi e imprechi perché hai visto trionfare un tizio travestito da gorilla che ripeteva il mantra “Occidentali’s Karma”.
Tutti noi abbiamo almeno due o tre aspiranti rockstar tra le amicizie di Facebook e sappiamo che non hanno preso bene il verdetto della giuria, poiché a loro avviso erano la Turci e la Mannoia a doversi contendere il gradino più alto del podio. Ma tant’è, non è andata così.

La canzone di Francesco Gabbani s’è aggiudicata il premio Tim Music come brano più ascoltato in streaming ancor prima della statuetta del Leone di SanremoCiò significa che sono stati milioni gli italiani a essersene innamoratibenché su blog e social network i virtuosi si stiano scatenando in invettive di vario genere.

Allons enfant de la Patrie!

E se questo simpatico carrarese fosse invece un rivoluzionario paraculo come i suoi colleghi Fedez e J-Ax?
Perché anche la musica italiana, ogni tot anni, ha bisogno di essere rifondata. È così che siamo passati da Gianni Morandi a Rino Gaetano e che adesso stiamo entrando in una nuova era.
Perciò se pensi che cantare sia il tuo mestiere, faresti meglio ad addentrarti nelle dinamiche di quel che sta succedendo, anziché lamentarti perché nessuno apprezza canzoni che sanno di stantio o che suonano come cloni.

La nostra musica sta diventando come quella inglese: essenzialePeriodi corti, anzi cortissimi, parole usate come slogan. Il tutto per navigare nello scorrere degli eventi della realtà attuale con maggior incisività e rimanere impressi nella memoria.Gli smartphone e i social network sono citati spesso nei testi poiché ormai parte integrante della nostra quotidianità. Con essi anche i nuovi comportamenti che assumiamo in virtù di certe ipertecnologiche appendici del nostro corpo.

Gli artisti più intraprendenti si sono accorti di questi cambiamenti e ce li stanno raccontando a modo loro, osservandoli ciascuno attraverso la propria lente. Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani (così come Maria Salvador di J-Ax) mette a nudo l’essere umano del nuovo millennio in tutte le sue fragilità e contraddizioniE lo fa con ironia, intelligenza e un pizzico di sano opportunismo.

Sii paraculo anche tu.

A esser maliziosi si potrebbe pensare che il vincitore di Sanremo abbia preso spunto dalla pagina satirica “Le più belle frasi di Osho”, che già da qualche anno spopola su Facebook. Fare il verso alle discipline orientali più in voga nella società occidentale, proprio perché in esse è riposta un’enorme fiducia da parte dei praticanti, sembra essere particolarmente redditizio in termini di successo.

Per far breccia nell’immaginario collettivo, tuttavia, il testo bisogna saperlo scrivere. Ci vuole tecnica, perché qui non stiamo certo parlando del ballo del qua qua
Una volta era il nonsense, ora è la Pnlparole che colpiscono le nostre reti neurali e provocano un’immediata reazione emotiva. La platea di Sanremo, già alla seconda esibizione di Gabbani, si alzava dalle poltrone per ballare e cantare a memoria la canzone.

Più o meno simile l’effetto che ha provocato l’anno scorso, quando gareggiava nella Sezione Giovani, con il brano Amen. Evidentemente questo ragazzo sa toccare le corde giuste per comunicare il suo messaggio e anziché essere criticato, meriterebbe di essere studiato e preso a modello.

Il cambiamento spaventa l’ego, ma prima o poi anche i puristi della lingua italiana e i nostalgici del genere mieloso si renderanno conto che è nato un nuovo modo di fare musica. Si consiglia pertanto alle aspiranti rockstar di rinnovare il proprio repertorio o riscriverlo completamente, perché quando si passa da un’era all’altra, è un attimo ritrovarsi in una teca con l’etichetta di dinosauri.

 

di Giovanni Antonucci

autore del romanzo "Veronica Fuori Tempo"

 

 

 
 
 

 

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