L’amore è amore quando è integrato

L’affezione all’amore

Siamo affetti dagli affetti. Siamo tutti malati di qualcosa  o qualcuno. Affettività e affezione possono avere molto in comune. Molto più di quanto pensiamo. E gli effetti desiderati, o indesiderati, sono svariati.

Sentimento o malattia?

L’affetto è un’inclinazione/disposizione che esprime una tensione pulsionale di attaccamento (concetto ambivalente attenzione!) verso qualcosa qualcuno, e anche un sentimento universale che si estende ai regni animale e vegetale. Bella quest’accezione come moto dell’animo, ma l’affetto indica anche un essere colpiti o attaccati (ecco l’ambiguità dell’attaccamento) da qualcosa/qualcuno.

L’affezione è proprio questo. Qualcosa mi colpisce e provoca in me uno stato d’animo e il mio affetto ‘per’(adfacere è fare qualcosa ‘per’) diventa un essere affetto ‘da’. Allora mi ammalo per amore, o d’amore? Bha..

Gli effetti degli affetti

Le affezioni mentali (emozioni) si traducono poi in fenomeni affettivi che possono essere piacevoli e spiacevoli. Per ciò è possibile avere affetti spiacevoli (che non vuol dire sbagliati) ed essere affetti da sentimenti altrettanto spiacevoli. Il piacere porta con sè dispiacere, la tensione il rilassamento, l’eccitazione la depressione. Ogni coppia contiene il suo opposto, tra loro c’è afferenza.

Questi affetti mi uccidono

Vista così l’affettività sembra essere una malattia infettiva. Se l’emozione che provo mi attacca e porta con sé il suo rovescio, l’unica cosa da fare è darci un taglio, affettare questi affetti! Dalla leganza alla recisione. Che confusione!

Odi et amo. Attacchi d’affetto

 

 Ti amo, poi ti odio. Ti voglio, poi ti cancello. Deliri d’amore o semplice infezione? Guarire si può. Magari stiamo solo scambiando gli effetti collaterali dei nostri affetti (attaccamenti dai quali siamo attaccati) per amore. Amore, che ai fatti, potrebbe essere del tutto assente. In tanti continuiamo ad ammalarci di questo equivoco che inneschiamo involontariamente, fino  a quando non decidiamo di guarire (si spera). Davvero l’amore resta la migliore guarigione, e si sa non è mai un errore. Tuttavia gli errori servono e si commettono per sbaglio.

Escluso l’amore, il partner è esclusivo

Vogliamo tutti vivere un amore esclusivo. Quella è la sola persona per me, ed io sono l’unica per lui/lei. D’altronde non posso farmi andare a genio tutti, è anche comprensibile che ci sia una scelta, un’esclusione. Ma esclusione è anche sinonimo di allontanamento e mancanza assoluta di ogni affinità Curioso come il mio partner esclusivo, da privilegiato e unico detentore del mio cuore possa diventare, in questo modo, un pretesto per eliminarsi reciprocamente e annullarsi.

Escluso  te, che sei il mio amore inclusivo

L’amore esclusivo, abbiamo visto, può essere problematico. Siamo stati  affetti l’uno dall’altro/a e ci siamo esclusi  a vicenda, adesso che facciamo? Facciamo come gli insiemi! Includi-amo l’amore tra noi. Come in una relazione matematica, quando gli elementi di uno sono contenuti e racchiusi nell’altro e viceversa. L’amore diventa inclusivo se io comprendo in me qualcosa di te e tu fai lo stesso. Che bel passo avanti! Ma non basta.

Amore ti desidero, ti integro  e ti condivido

L’amore nasce da un bellissimo desiderio che manifesta l‘assenza di quel meraviglioso ‘qualcuno’ che possa entrare nella mia vita, senza esclusioni. Tu manchi in me come io in te. Ti includo per con-tenere in me le tue parti. Adesso l’amore può essere integrato perché si origina da una mancanza. Negli insiemi di prima, l’integrazione arriva a completamento di qualcosa attraverso l’aggiunta di ciò che serve a migliorare entrambi. L’integrazione d’amore unifica, non esclude, in una stretta collaborazione noi due insieme per accrescerci a partire da quello che ci manca. Allora siamo guariti da strani affetti.

Da quando arriviamo nella vita, a quando ce ne andiamo, nel mezzo c’è un’intervallo che spesso riempiamo di incomprensioni ed equivoci su quello che crediamo essere Amore. L’amore mancato è forse il più grande peccato. Starebbe a significare che in questo spazio, tra inizio  e fine, l’amore non c’è proprio  stato. Vuoi per equivoco, vuoi per errore. Se l’amore invece accade, allora guarisce e ha la forza di essere in se stesso. Sicuro non è più, esclusivamente, infetto. Perdon! Volevo dire affetto.

di Laura Pugliese

 
 

 

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