In principio era la Grecia

In principio era la Grecia!!!
I nostri primi passi sono figli del suo ventre, della sua arte, del suo bello, della sua armonia.
Oggi in ginocchio, nel disorientamento e avvolta nelle braccia dell’oblio.
Cosa è accaduto?
 
La Grecia nei primi anni del nuovo millennio era tra le nazione Europee economicamente più stabili con un PIL annuo che cresceva dal 6%.
Questo faceva sentire gli istituti di credito delle “colleghe Europee” al sicuro nel prestito di moneta al fine del recupero con interessi.
La situazione era tuttavia differente.
La capitale ellenica ha in seguito reso noto che nel 2004 aveva prodotto dichiarazioni non corrispondenti alla realtà dei fatti con l’obiettivo di entrare in Europa.
Questo implicava l’incapacità delle Grecia di restituire i prestiti ricevuti e la scelta di richiedere sempre nuovi prestiti esteri per estinguere i precedenti.
La diretta conseguenza è stata un netto ampliamento del debito pubblico e un aumento dei tassi di interessi da parte dei creditori.
L’Europa ha conseguentemente (dal 2009) messo in discussione la permanenza della Grecia nella moneta unica.
Una delle piaghe storiche della nazione ellenica è l’evasione fiscale che le costerebbe circa 30 miliardi di euro.
 
Si delinea in questo modo la minaccia nera denominata default.
Ma di che si tratta???
 
Il rischio di default è l’eventualità che la Grecia non riesca a saldare i propri debiti e non riesca a sostenere i servizi essenziali ai propri cittadini; tutto ciò potrebbe estendersi ai paesi creditori legati a doppio filo con la nazione ellenica (l’Italia in prima fila).
In questa fase il potere deve ritornare nelle mani dei cittadini che hanno l’opportunità di exeligere la propria rinascita. Un referendum che permetta agli ellenici di decidere se restare o meno nella moneta unica.
Il referendum è in programma per la data del 5 Luglio. 
Il 30 giugno sono scaduti i termini ufficiali concessi alla Grecia per il saldo dei propri debiti.
Previsto per oggi un incontro del Fondo Monetario Internazionale per discutere la concessione di altri 5 anni di tempo alla Grecia per provvedere.
 
La commissione europea prende posizioni differenti rispetto alla questione ellenica e intanto l’economia è in crollo e lo spred aumenta.
Alexis Tspiras (Primo Ministro greco) ha inviato all’Unione Europea un piano di salvataggio del paese che sarebbe previsto nell’arco di due anni con una ristrutturazione del debito.
Tale proposta è stata consegnata al al presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e verrà discussa questa sera alle 19.00 dall’Eurogruppo.
 
E mentre il mondo si scontra sulle possibili soluzioni da trovare, i greci vivono un dramma senza precedenti.
Il tetto massimo fissato dal governo per i prelievi di bancomat è di € 60,00 ed esclude carte straniere.
Allo stato attuale tra i cittadini il No al referendum sarebbe avanti rispetto alla permanenza in Unione europea.
 
Il clima è caldo.
La paura fa da protagonista in questo viaggio verso l’ignoto.
La nostra madre dell’arte e della cultura è a terra in attesa che la beltà che ha tenuto a battesimo civiltà e progresso, possano fermarsi ad ascoltare ad accogliere il suo grido d’aiuto.
Ancora una volta insegnate, ci chiede di fare attenzione al nostro oggi poiché le medesime minacce sono dietro l’angolo.
 
 

 

 

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