Il sogno dei nuovi adolescenti”diventare videoblogger”

Avete un figlio adolescente? Passa le sue giornate davanti al pc ma non sapete cosa sta facendo? Date uno sguardo e scoprirete che guarda video e gioca a minecraft, oppure  ne sta postando uno ispirandosi ad episodi di vita quotidiana.
Cosa sogna? Di diventare un videoblogger!
 
E quando gli domanderete che diavolo è, vi parlerà del mitico, inimitabile e fantastico Favij.
 
I primi video blogger sono comparsi in Europa ed in America già nel 2010. In Svezia, ad esempio, c’è Felix Kjellberg in arte PewDiePie, 25 anni, che posta video su YouTube, testando video games. 
E’ se tutto ciò sa di stupidaggine ed inutilità sappiate che questo blogger ha circa 32 milioni di fan e  guadagna 4 milioni di dollari all’anno. 
 
Ma veniamo all’Italia!
Lorenzo Ostuni, ossia Favij, ha solo 19 anni, ed ha già capito come monetizzare i suoi video di recensione videogiochi su YouTube. Risultato? Ha un milione di fan e i suoi guadagni stimati sono di 400mila€ all'anno. 
Dunque, mentre il fenomeno si diffonde anche in Italia cresce il desiderio dei ragazzi di imitarli. Il “come” ce lo spiega  Giulio Gaudiano in un’intervista rilasciata, a Milionair. 
 
  1. Studia il mercato.
    «Bisogna capire quali sono i video di successo, gli argomenti di richiamo, i trend vincenti. YouTube mette a disposizione tutorial gratuiti online per realizzare video, rilascia attestati e ai migliori dà anche risorse per formarsi ulteriormente. Ha realizzato un vero e proprio hub per creativi. Tutti gli strumenti e le informazioni qui: https://www.youtube.com/yt/creators/it/creator-benefits.html
  2. Butta giù l’idea.
    «Bisogna avere un progetto semplice, immediato che si possa spiegare anche al panettiere.
    Come trovarlo? Funzionano i tutorial, cioè i video che insegnano a fare qualcosa. Per trovare i trend vincenti (https://www.google.it/trends/?hl=it)». Dopodiché bisogna dare un valore al proprio progetto (risponde a una necessità reale?), identificare il target (a chi possono interessare i nostri contenuti?), fare ricerche di mercato sul Web e infine, iniziare a parlarne con i nostri amici (dimostrano interesse?)
  3. Apri il canale.
    «Aprire un canale YouTube è semplice e immediato, ma non banale. In primo luogo, bisogna identificare un brand e scegliere se usare il proprio nome o uno di fantasia. Fondamentali grafica e immagine, che devono essere professionali e di qualità».
  4. Procurati l’attrezzatura.
    La buona notizia è che bastano una webcam e uno smartphone. Molti temono che la qualità non sia all’altezza, ma su YouTube vanno forte i video amatoriali. Quello che è importante è la qualità del suono. Per fare bei video HD basta una webcam da 60 euro. Il passo successivo è procurarsi una fotocamera Reflex che dia la possibilità di cambiare gli obiettivi. Alla videocamera si possono (gli addetti ai lavori consigliano una Canon, 500 euro circa) si possono aggiungere luci a led, cavalletto e microfono per un investimento totale intorno ai 1.000 euro.
  5. Buttati nella mischia.
    «L’importante è cominciare, senza preoccuparsi di realizzare video perfetti. La qualità è importante, ma ben più importante è la forza delle idee. Il tempo è un alleato» continua Gaudiano.
  6. Abilitati alla monetizzazione.
    «Per diventare partner di YouTube, quindi guadagnare dai propri video, non devi fare altro che chiederlo a YouTube nella sezione dedicata ai partner. La risposta dipende dal numero di visualizzazioni dei propri video, potenzialità del canale, attrattiva del tema, assenza di notifiche per violazione di copyright».
  7. Scegli il modello di business.
    a) Pubblicità. Per ogni video, si può scegliere il tipo di pubblicità (spot, banner), la sua collocazione (prima, dopo, durante) e la tipologia (saltabile o meno). Una quantificazione attendibile. Un euro di guadagno ogni mille visualizzazioni. Il pagamento è mensile, via bonifico.
    b) Affiliazione ad Amazon. Chiunque può registrarsi e ottenere un proprio codice. Si guadagna dal 5 al 15% di tutto quello che le persone sono andate su Amazon su nostro consiglio hanno acquistato.
    c) Product placement. E’ possibile trovare in prima persona le aziende che potrebbero essere interessate a pubblicizzare i prodotti sul nostro canale.
    d) Marketing aziendale. Consulenti, professionisti, artigiani, possono aprire un canale e promuovere i loro servizi.
 

 

 

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