Humblebragging, quanto ci piace brontolare sui social!

L'humblebragging, ovvero l'arte di lamentarsi, di sminuirsi per attirare l'attenzione sui propri pregi.
 
Gli inglesi hanno riassunto il fastidioso chiacchiericcio facebookiano in una sola espressione. Avete presente l'amica magra come un chiodo che si lamenta delle sue cosce grosse? Quanto può essere irritante, se voi mangiate sedani sconditi da mesi?
 
Il lamentarsi o vantarsi di qualcosa in modo malcelato è un'abitudine comune tra i nostri contatti Facebook. Tutti abbiamo almeno una persona che lo fa e se non esiste, siamo noi! Ecco una classifica dei brontoloni più odiati dei social, elaborata da una ricerca dell'Harvard Business School e rielaborata dalla sottoscritta:
 
Falsi modesti: «Uff, devo andare in Brasile per lavoro! Il jet lag mi distruggerà!». Intanto voi leggete e rosicate, pensando che il vostro prossimo viaggio in programma è quello da lavoro a casa. Augurate allo “sfortunato” contatto uno tsunami che lo travolga mentre sorseggia un cocktail. 
 
Il brontolone seriale: l'universo muove contro di lui. La sfiga universale l'ha scelto come sua vittima facendogli beccare tutti i semafori rossi e le file in posta. Ha l'impellente bisogno di informarci costantemente sulle sue disgrazie con l'obbiettivo di essere consolato. E spesso ci riesce. 
 
I narcisi:« Ieri ho corso 20 km» , « Ho superato un altro esame, non so proprio come ho fatto»,« Continuo a dimagrire mangiando, che fortuna!». Io, io, io. Megan Gale è nulla in confronto agli innamorati di sé stessi; davvero gira tutto intorno a loro. Come riconoscerli? Non hanno foto di gruppo e spesso si mettono in pose da contorsionisti pur di mettere in luce il profilo migliore. 
 
Il moralizzatore: Mi fai schifo e sarò sempre una spanna più in alto di te ma non te lo dico apertamente. Che il contatto in questione sia un vegano o un pacifista convinto, la sua tecnica è passivo-aggressiva. Non si rivolge mai a qualcuno in particolare ma il suo hobby preferito è postare foto di animali ammazzati in maniera truculenta o terribili foto di guerra. Ti sta sottilmente dicendo che se non piangi tutti i morti come lui allora sei un insensibile e se ti azzardi a mangiare una bistecca sei un crudele macellaio.
 
Cari brontoloni, vi dirò una cosa: ormai è pratica comune dei datori di lavoro farsi un'idea della persona guardando anche i post di Facebook. Non è un'abitudine ufficiale, ma tant'è.... e di certo non vi sceglieranno per la bravura con cui scrivete le filippiche o per i km di sudore su Runtastic
 
 
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