El Alto, la città dall'architettura transformer

Inarrestabile crescita

el-altoLa città più giovane di tutta la Bolivia, 4200 mt sopra al livello del mare. El Alto cresce a vista d’occhio, ai margini della vallata che racchiude La Paz. Ad oggi conta più di due milioni di abitanti, superando il numero di Sucre, la capitale.

Nell’ultimo decennio si è espansa del 160% attirando abitanti da tutti i villaggi indigeni dell’altipiano andino e, come potete immaginare, livelli di crescita del genere non lasciano molto spazio per la pianificazione urbana.

La città sta crescendo tanto in fretta da sembrare un disegno abbozzato al quale nessuno ha ancora fatto in tempo ad aggiungere i colori. Le case dai mattoni rossi mai dipinti costeggiano le strade impolverate e senza alberi che ogni giovedì e domenica ospitano il mercato più grande del paese.

La nuova borghesia Aymara

el-alto-3Da quando il Presidente Evo Morales è al governo, El Alto è diventato l’emblema dello sviluppo economico della popolazione indigena, soprattutto Aymara. Traffici di ogni tipo, leciti ed illeciti, fioriscono in ogni angolo e mostrare la propria ricchezza è diventata una nuova necessità.

Freddy Mamani Silvestre, un giovane architetto autodidatta locale è riuscito a visualizzare questo nuovo desiderio e a trasformarlo in realtà inventandosi un nuovo stile architettonico: l’architettura "transformer".

Cholet, una città ricamata

el-alto-3Mamani, prendendo liberamente spunto dai ricami tradizionali che la madre cuciva sugli scialli, ha già costruito oltre sessanta “cholet” (incrocio tra la parola chalet e cholo - ovvero  il termine che si usa in alcuni paesi dell’America Latina per identificare la popolazione indigena).

La maggior parte dei suoi edifici conta sei piani, audaci facciate composte di motivi geometrici coloratissimi e ampie vetrate a specchio. Ogni struttura è studiata individualmente per soddisfare i bisogni commerciali, familiari ed estetici degli Aymara moderni e urbani. 

 

Solitamente il piano terra è fatto di negozi e garage per le macchine dei proprietari, il secondo e il terzo piano sono sale da ballo disponibili per matrimoni ed eventi e i piani successivi sono suddivisi in appartamenti da affittare.

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La Penthouse invece è l’abitazione privata dei proprietari che si potranno godere la vista dei picchi andini comodamente seduti sui loro divani.

Non sono in pochi, soprattutto tra noi “gringos” ( parola con la quale vengono identificati gli stranieri)  a considerare il suo stile kitsch, eppure si può tranquillamente dire che Gaudí sta a Barcellona come Mamani a El Alto.

Che il suo stile architettonico piaccia o meno è indubbia la sua unicità, che certamente andrà ad influenzare i futuri decenni di architettura boliviana. 

Ma, tra la monotonia delle case incompiute e gli edifici transformers di Mamani, preferisco di gran lunga la fantasia e l’audacia del giovane architetto boliviano. 

 

 

 

 

di Darinka Montico  

Blogger, traveller e autrice di libri

 

Ecco i suoi libri:

Walkaboutitalia: l'Italia a piedi, senza soldi, raccogliendo sogni»

Mondonauta»

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