Dino Impagliazzo: «con i miei volontari sfamiamo centinaia di poveri grazie al cibo invenduto»

La vita può cambiare in un attimo

Dino_ImpagliazzoBasta uno sguardo, un incontro, una stretta di mano. Qualcosa capace di intercettare come calamita la scintilla della trasformazione che cova dentro, e darle risonanza, fino a farla prevalere su tutto. È successo anche a me, certo, ma talvolta il cinismo d’ordinanza di cui siamo costretti a vestirci per affrontare il quotidiano appanna questa memoria e consapevolezza. 

Fortunatamente ci sono storie capaci di smacchiare in un attimo la patina di opaco che ricopre la fiducia nel genere umano, e ricordarti quanto potente e repentina può essere l’onda che ti rivoluziona i giorni. Questo, in breve, è capitato a Dino Impagliazzo, 86enne dirigente romano in pensione, nove anni fa…

«È iniziato tutto per caso, con una piccola offerta data a un uomo senza fissa dimora. In realtà si è trattato di un gesto talmente piccolo da risultare una sciocchezza, eppure mi ha fatto sentire contento di me. Allo stesso tempo, però, ho realizzato che donare qualche spicciolo a chi vive in strada serve a poco. Non incide realmente sulle condizioni di vita dei più bisognosi. 

Così, qualche ora dopo ero davanti alla Stazione Tuscolana per distribuire panini imbottiti ai senza tetto. Da quel momento, grazie al sostegno di mia moglie, degli amici e di tantissime persone volenterose, siamo andati avanti con tenacia e pazienza». Dino Impagliazzo riassume, quasi minimizza, l’impegno che porta avanti dal 2009, ma in realtà la sua vicenda testimonia la straordinaria capacità di coinvolgimento e condivisione che innesca una buona prassi.

Tutto è cominciato con una cucina…

Dino_ImpagliazzoAll’inizio Dino Impagliazzo (che è un membro del movimento cristiano dei Focolari) e la moglie Fernanda preparavano a casa loro i pasti da distribuire ai bisognosi. 

I numeri piccoli lo consentivano: si trattava infatti di circa un centinaio di porzioni. Oggi invece, danno da mangiare a circa 250 persone, quattro sere su sette (sabato e domenica sera presso la Stazione Tuscolana, lunedì e martedì alla Stazione Ostiense). Il servizio viene effettuato nella cucina della parrocchia del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo.

La giornata dell’uomo e dei 350 volontari che collaborano con la sua onlus (RomAmor) sono scanditi da tappe ben precise

Si comincia passando in rassegna i mercati rionali, gli alimentari e i supermercati di Roma in modo da mettere insieme la merce che sta per scadere, e che quindi non potrebbe più essere venduta.  Subito dopo si parte con la preparazione di minestre, paste e panini da portare ai senza tetto. Delicatezza e sensibilità sono le parole d’ordine che animano questa squadra operosa e semplice, basti pensare che vengono preparati dei sandwich ad hoc (senza carne di maiale) per i ragazzi musulmani.

L’unione fa la forza

Dino_ImpagliazzoOgni anno Dino Impagliazzo e i volontari di RomAmor preparano e consegnano circa 30.000 pasti; il merito è della prodigiosa catena di solidarietà che l’uomo, con la sua iniziativa, ha creato e che si alimenta costantemente. «Ci sono dei piccoli commercianti che il sabato ci danno frutta e verdura, per esempio; l’invenduto infatti non resterebbe comunque integro fino al lunedì, mentre noi, cucinandolo in giornata, riusciamo ad aiutare tante persone. 

I supermercati, offrendoci la merce che non è stata acquistata, ci ‘guadagnano’ due volte: in primo luogo perché risparmiano i soldi che dovrebbero spendere in smaltimento, e poi perché fanno una buona azione».

Il composito esercito dei bisognosi

Se si chiede a Dino Impagliazzo chi sono le persone a cui lui e i suoi offrono sostegno, la risposta che si riceve fa riflettere. Ci sono infatti molti africani, ma circa la metà sono italiani. Si tratta dei cosiddetti “nuovi poveri”, individui di mezza età finiti in strada dopo aver perso il lavoro e, molto spesso, soggetti rimasti ai margini della società a seguito di un divorzio che ha tolto loro praticamente tutto.

Qualcosa può cambiare. Forse

Dino_ImpagliazzoLa storia di Dino Impagliazzo e della onlus RomAmor non può non colpire. Resta impressa per autenticità e profondità. Tuttavia, l’auspicio è che non resti una goccia d’acqua in un mare d’indifferenza. In tal senso qualcosa potrebbe radicalmente cambiare grazie alla legge contro gli sprechi alimentari varata lo scorso agosto dal Senato. Pasto Buono ha infatti calcolato che, se questa andasse a regime, ogni giorno si potrebbero preparare e distribuire sette milioni di pasti.

Quando la felice eccezione si fa normalità, un granello d’acqua può diventare goccia cinese

 
 
 

 
 
 

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