Cos'è l'olio di Bakken e perchè non rappresenta un'alternativa al petrolio

Il punto a favore è aver reso gli Stati Uniti più indipendenti da Venezuela e Medio Oriente.
 

L'olio di Bakken è infatti l’alternativa più consistente al combustibile tradizionale. Ma il prezzo ambientale e umano, come spesso accade, è alto. Forse troppo. 

Cos’è

Il Bakken è uno strato roccioso compreso tra gli stati del Montana, del Dakota Nord e Sud e di alcune aree canadesi. Anche detta bacino di Willston, è un’area che si estende su una superficie di 520mila chilometri quadrati.

Il geologo J.W. Nordquist scoprì il territorio nel 1953, ma non fu lui a dargli i natali, bensì il suo proprietario , un agricoltore del Nord Dakota di nome Henry Bakken. La scoperta ha rappresentato una vera e propria manna dal cielo. Nell’Aprile del 2013 l’ente geologico statunitense ha stabilito che possono essere estratti fino a 7,4 miliardi di barili di petrolio dai giacimenti della formazione geologica di Bakken, raddoppiando le stime dell’anno prima (che parlavano di un massimo di 3,65 miliardi di barili).

Negli ultimi anni questo bacino è diventato la principale fonte di petrolio degli USA. Nel 2013 è stato estratto dall’area il 10% di tutta la produzione statunitense, rendendo il Nord Dakota il secondo stato americano produttore di petrolio.

Quali sono i costi ambientali per estrarlo?

 

Innanzitutto per tirare fuori il bakken si sfruttano le tecniche di produzione più evolute e quindi più costose. Secondo le stime delle principali compagnie petrolifere  si può arrivare ad estrarre fino a 24 miliardi di barili.

Secondo la Eia ( Energy  Information Administration) le cose non stanno esattamente così.  La riserva accertata sarebbe infatti di 9 miliardi di barili, un numero ben al di sotto dei 24 previsti dalle compagnie.  Ci sono zone, come quelle recentemente scoperte a largo del Brasile, che potrebbero garantire numero molto più alti. La produzione, inoltre, è diminuita del 60% rispetto al 2015.

E il costo umano?

Si stima che ogni sei settimane muoia un addetto all’estrazione del petrolio: dal 2006 si contano 74 vittime. Le compagnie offrono bonus di 150 dollari per chi estrae più rapidamente, una sorta di prezzo per pagare il silenzio sui rischi  a cui i lavoratori si espongono.

Molti sostengono che la scoperta del bakken abbia aumentato i posti di lavoro e migliorato la disoccupazione e che il North Dakota abbia chiuso l'anno con un avanzo in bilancio. Ma, uscendo dalle logiche prettamente economiche, qual è il prezzo? Il 2% dell’etano rilevato nell’atmosfera è legato a questo tipo di produzione e i dipendenti sono esposti a rischi mortali. Meglio le rinnovabili, decisamente. 

di Irene Caltabiano

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