Cosa cambia per gli italiani se Equitalia si rifà il trucco?

Confrontando media e realtà quotidiana risulta evidente

In Italia esiste un marcato e sostanziale scollamento tra le effettive condizioni di vita in cui ci troviamo e il modo in cui vengono raccontate. Non si parla più di illeciti bancari, di suicidi indotti dalla crisi, eppure questo non significa che sia effettivamente migliorata la situazione in cui la popolazione si trova.

Nel frattempo, le istituzioni si sbracciano a promuovere misure come il Jobs Act e l’abolizione di Equitalia, ma è lecito chiedersi se – e in che modo – tutto ciò impatterà sugli italiani. Abbiamo chiesto di rispondere a questa e altre domande a Lorena Catania, Presidente Nazionale del Comitato per l’Equità Fiscale.

Si parla molto, nelle ultime settimane, della definizione agevolata introdotta dal Decreto Fiscale. Qual è il vostro parere su questa misura?

Partiamo dall’etimologia della parola rottamazione: questa indica la demolizione di qualcosa. L’uso del termine, nel caso specifico, è fuorviante e ingannevole, perché ciò che si potrà ottenere è una ristrutturazione del debito o presunto tale. Diciamo che si tratta di una sorta di rateizzazione non diversa da quella già in essere, e sicuramente non agevolata.

Chi aderisce pagherà l’importo residuo delle somme inizialmente richieste senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora e sarà possibile dilazionare l’importo fino ad un massimo di 4 rate. Noi però ci chiediamo come potrà effettivamente beneficiare di questa misura chi, a oggi, non riesce a saldare il proprio debito neanche in 120 tranche. Inoltre la cancellazione di sanzioni e interessi di mora non può certo essere considerata una concessione, se si pensa che è qualcosa che ricade nel reato di usura.

Il prossimo anno dovrebbe scomparire Equitalia. Realisticamente cosa cambierà (se cambierà qualcosa) per i contribuenti?

Altro che abolizione! Il nuovo strumento avrà persino più poteri di quelli che ha oggi. La riscossione esattoriale sarà ancora più efficace e feroce, nel caso di mancato versamento delle cartelle di pagamento.  Agenzia delle Entrate – Riscossione avrà più poteri di indagine: ad esempio sarà possibile accedere alle banche dati degli enti creditori, tabù per Equitalia.

L’accentramento dei poteri sarà ancora maggiore, visto che il direttore dell’Agenzia delle Entrate dirigerà anche Riscossione. Questo renderà più efficace la procedura coattiva. La continuità con Equitalia sarà comunque totale, visto che tutti i rapporti giuridici passeranno automaticamente al nuovo arrivato. Quest’ultimo sarà difeso in causa dall’Avvocatura dello Stato competente per il territorio.

Sostanzialmente, non cambierà il modo di approcciarsi ai contribuenti: il personale di Equitalia verrà totalmente assorbito dal nuovo ente. Cambia insomma solo il nome, e la sostanza resta la stessa, ma con un’aggiunta perniciosa, l’accesso alle banche dati di cui abbiamo già detto.

Da un po’ i media hanno ridotto drasticamente l’attenzione dedicata alle storie delle vittime di fisco  e usura bancaria. Ciò significa che la fase critica è passata, oppure il problema resta sentito?

Concordiamo. I media hanno da molto spostato l’attenzione - e in modo drastico - dal problema dell’usura e delle irregolarità bancarie. Per la nostra quotidiana esperienza questa emergenza non è affatto passata; moltissime sono le persone colpite negli anni da questo aberrante fenomeno, diciamo che non vengono toccati - e per ovvi e molteplici motivi - i nuovi correntisti e/o mutuatari. Ovviamente gli istituti di credito aggrediti per posizioni vecchie si son ben guardati dal continuare sulla stessa china nei rapporti nuovi di zecca. Noi come Comitato per l’Equità Fiscale offriamo servizi d verifica su mutui, prestiti, conti correnti e leasing, e possiamo testimoniare che molti sono i casi che stiamo seguendo, portando avanti cause contro le banche a cui non vogliamo dare alcun respiro. Chi sbaglia deve pagare. Di chiunque si tratti.

Quali iniziative avete in programma prossimamente? Avete ricevuto una richiesta di contatto da parte delle istituzioni finora?

Stiamo valutando diverse iniziative , in primis contro Agenzia dell’entrate – Riscossioni, poi vogliamo agire in merito a bollette di forniture luce e gas per ciò che riguarda le fatturazioni. L’Iva sulle imposte in bolletta è illegittima e va rimborsata; i costi per i consumi di gas ed energia elettrica sono tra le voci più alte della gestione familiare: certo, il rimborso del quale si sta parlando non riguarda tutta l’Iva (comunque dovuta sui consumi), ma solo della quota di qualche decina di euro l’anno pagata sulle imposte. Moltiplicata la cifra per dieci anni diventa comunque significativa per il singolo utente. Se poi diventasse “virale” per tutti gli utenti italiani piccoli e (soprattutto) grandi si trasformerebbe in una cascata di milioni di euro da restituire.

A oggi le istituzioni che ci hanno contattato son solo quelle comunali; moltissimi sindaci italiani appoggiano le nostre iniziative, per il resto nessuno si è fatto vivo, ma è chiaro, siamo scomodi al sistema. Poi siamo abbastanza restii nel credere a qualsiasi tipo di promessa: abbiamo sempre fatto saper loro che se anche ci fosse un tavolo di trattativa sarebbe solo volto a sanare le situazioni che colpiscono ogni giorno il popolo. A noi non interessa far politica, a noi  interessa solo tutelare i cittadini e far rispettare i diritti da troppo tempo ormai violati.

 
 

 

 

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