Chi l’ha detto che gli imprenditori sono tutti egoisti?

Venire incontro alle necessità dei propri dipendenti può essere la chiave di successo di un imprenditore!

C’è qualche imprenditore che ha pensato di non acquistare per se auto di lusso, vestiti firmati o case in tutto il mondo con il proprio reddito ma di darne una parte grossa ai propri dipendenti. Lo ha fatto Dan Price l’imprenditore e amministratore della Gravity Paymants che eroga servizi legati ai pagamenti con carta di credito e trasferimento di denaro, denominato perciò “l’imprenditore  più altruista del mondo” per aver portato a 70 mila dollari il salario minimo dei suoi dipendenti.
 

I soldi fanno la felicità?

L’obiettivo di Price dello scorso aprile era  quello di garantire un salario ai propri dipendenti considerato dagli economisti  «il traguardo ideale per potersi assicurare una vita tranquilla e felice». Soltanto così, secondo Prince, si ottiene l’efficienza del proprio personale. 
Dal momento che egli aveva a cuore la felicità dei propri dipendenti si è tagliato lo stipendio di 1 milione di dollari arrivando addirittura a guadagnare quanto un suo centralinista.
 

Il risultato ad oggi ? 

La società ha raddoppiato le vendite ed i profitti con un incremento dei clienti che sono diventati da 30 a 4000 mensili ed egli stesso afferma che: «Voglio che le persone ci giudichino leader finanziari non perché guadagniamo tanti soldi, ma perché abbiamo grandi idee».
 

Certo è che di imprenditori di questo calibro in Italia ne abbiamo avuti!

 ricordiamo Adriano Olivetti che credeva nell’idea di felicità sociale dei propri dipendenti, una felicità che, dal suo punto di vista, generava efficienza. 
I dipendenti Olivetti lavoravano a condizioni migliori rispetto a quelli delle altre fabbriche italiane sia in termini di salari che come quantità di servizi che a loro venivano offerti dalla fabbrica come gli asili, le abitazioni vicino alla fabbrica (che rispettavano la bellezza dell’ambiente) e nel tempo libero potevano usufruire perfino di un cinema, delle  biblioteche ed ascoltare concerti.
 
Il giovane imprenditore americano riprende un po’ questa filosofia e rappresenta un nuovo modello che, se seguito, potrebbe cambiare radicalmente il concetto di fare impresa.
 
 
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