C'è una grande Prato verde (che dice no ai tessuti tossici)

Prato, il più grande distretto tessile d’Europa, si "sveste" dalle sostanze tossiche.
La città toscana ha scelto  di sottoscrivere l’impegno Detox di Greenpeace, che prevede l’annullamento dell’uso di inquinanti su 4. 500 tonnellate di filati prodotti ogni anno e 4 milioni e 500mila metri di tessuti. L’industria esporta ogni anno 2,5  miliardi di euro in prodotti  realizzati per marchi internazionali tra cui Burberry, Prada, Valentino, Armani e Gucci
 
È la prima volta che lo standard viene adottato dalle filiere, indice del fatto che la produzione senza conseguenze nocive è possibile. Non tutti sanno infatti che molti composti presenti nei tessuti,  come i clorurati e i bromurati, sono dannosi per il sistema riproduttivo e causa di tumori. Le aziende hanno pubblicato una lista di sostanze che si impegnano ad eliminare completamente entro il 2020, fissando gli obiettivi per tappe. 
 
Giuseppe Onofrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, si augura che sempre più aziende sottoscrivano l’accordo Detox. La decisione di Prato sicuramente influenzerà buona parte dei nodi successivi della catena. Anche Confindustria Toscana Nord ha in programma di rinforzare il suo impegno nel campo della moda, con l’intento di sviluppare e fornire nuovi strumenti di supporto per l’adozione dell’iniziativa. L'Ente infatti registrerá progressi, pubblicherá casi studio e garantirá la pubblicazione dei risultati delle analisi chimiche. 
 
Irene
 
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