Blu economy: combattere lo spreco alimentare con un'app

I Paesi industrializzati buttano circa 222 milioni di tonnellate di cibo ogni anno. 

Una quantità che sarebbe sufficiente a sfamare l’intera popolazione dell’Africa Sub Sahariana. La gran parte delle cibarie è commestibile e perfettamente riutilizzabile, soprattutto l'invenduto di ristoranti e supermercati. Come risolvere il problema? La blu economy, modello di business ecosotenibile, afferma che  il cibo sprecato può creare valore se rimesso in circolo. Le nuove  startup, si ispirano a questo modello di economia, creando piattaforme salva-cibo. Tra queste la più importante a livello europeo viene dai Paesi nordici. 

La danese To Good to go

Mangia bene, spendi poco e recupera cibo è il motto della startup nata nel 2015 in Danimarca, con l’obiettivo di combattere lo spreco alimentare recuperando e vendendo le pietanze che ogni giorno avanzano nei ristoranti. Un cibo ancora buono e perfettamente consumabile, acquistabile a prezzi ribassati.

Come funziona

Semplice: il cibo si può comprare direttamente dall’applicazione in due modicercando ristoranti, bar, caffè che aderiscono all’iniziativa oppure individuando una pietanza specifica.

Una mappa geolocalizzata mostra i ristoranti più vicini alla posizione del cliente. Il prezzo non supera mai le quattro sterline e, una volta completata l'ordinazione, a chi acquista non resta che presentarsi al ristorante per l'orario comunicato (solitamente quello di chiusura) e ritirare il pasto. Non solo si evita di sprecare cibo, ma l'impatto ambientale è minore, dal momento che le vaschette utilizzate come trasportino sono ecosostenibili.

Il successo 

L'app ha subito ricevuto apprezzamenti, tanto da diffondersi anche in altri paesi quali Germania, Francia ed Inghilterra. Il boom  è dovuto alla doppia convenienza che To Good to go garantisce sia ai consumatori che ai gestori della ristorazione, che così guadagnano dal cibo che prima buttavano.

E in Italia?

Anche in terra nostrana esiste una startup “anti spreco alimentare”. Si chiama My foody, è milanese ed ha messo sul mercato la sua idea per ridistribuire le eccedenze alimentari. Anche quest'app, come To Good to go, è di facile utilizzo: basta inserire la propria posizione e scoprire le offerte “last-minute” dei supermercati più vicini . Secondo step? Andare a fare la spesa nei punti vendita della rete. Troveremo i prodotti in apposite aree antispreco targate MyFoody.


I creatori sono entusiasti del seguito che ha ottenuto Myfoody. «I consumatori possono acquistare alimenti perfettamente commestibili a prezzi scontati, accrescendo la propria consapevolezza sul cibo. Grazie ai contenuti informativi e ludici presenti su MyFoody potranno monitorare l'impatto ecologico della propria spesa. A beneficiare dell'app sono anche le organizzazioni no profit, che potranno ritirare la merce messa loro a disposizione dalle imprese, grazie ad un sistema di monitoraggio e prenotazione dei prodotti disponibili in tempo reale.

 

Simona Esposito

 
 
 
 
 

 

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