Biciclette che catturano smog? L'idea di un artista olandese

Il mondo, dopo l’accordo sul clima di Parigi, è ancora in mano nostra? 

smogIllusi. "Tutto falso, quale accordo? Non c’è surriscaldamento”. Così come tanti di noi cercano di capire come rendere il mondo un posto migliore c’è chi continua a far finta di nulla e a prosciugarne le risorse.

D’altronde, che importa ridurre l’inquinamento, riciclare, utilizzare risorse rinnovabili? La borsa perderebbe colpi e poco importa se a doverne fare le spese è il nostro Pianeta.

Ognuno nel suo piccolo dovrebbe ribellarsi e operare per un fine giusto ed efficace. Città come Milano, Roma, Torino danno il buon esempio? Le persone più intelligenti sì. Ma le istituzioni? Aspettano che lo smog faccia ammalare gli individui per poi chiudere il traffico automobilistico per due giorni. Questo è il paese degli idioti, come diceva Gaber, o “forse solo poco saggio”?

Insomma da un' America velatamente appena descritta ad un’Italia che sta ancora dormendo, ecco che la mia attenzione si sposta in Cina.

Smog free bicycle

smog-free-bycicleNavigando in rete ho scoperto che a Pechino sono state messe a disposizione milioni di biciclette particolari. Non solo utilizzandole eviti di muoverti in auto ma sono in grado di catturare smog, filtrarlo e ridare aria pulita.

Svolta epocale? Non proprio, ma contributo sostanziale. Qualcosa di buono l’essere umano dovrà pure inventarselo dopo tutti gli errori che ha commesso. Mi fa sempre sorridere che da una parte c’è chi si applica mentre da un’altra si chiude il traffico per due giorni…

L’idea…

smog-free-towerAncora una volta ciò che è bello e utile lo dobbiamo ad un artista: l’olandese Daan Roosegaarde. Sviluppando la stessa soluzione “cattura smog” per la Smog free Tower, a Rotterdam, una torre che depura l’aria per poi rimetterla in circolo.

 

Il simbolo

Perché una bici? Ancora prima che metropoli, Pechino è una città dove le due ruote rappresentano un’icona. La missione dell’artista è - tra le tante - un ritorno alla cultura tradizionalista.  Personalmente mi piace interpretarlo come un tornare alla natura e ai suoi mezzi essenziali.

La mia conclusione? Mossi con ignoranza verso un progresso spinto sempre più dal Dio denaro, tocca fermarci, mettere la retromarcia e assumerci la responsabilità delle nostre azioni. La Cina rappresenta un buon esempio. 

L’America dov’è? Sappiamo che è uscita dall’accordo di Parigi e chissà … forse qualcuno potrebbe far ragionare chi di dovere. Tutti, in ogni caso, possiamo fare qualcosa. Con quali mezzi? Attraverso informazione e azioni. È così che, giorno dopo giorno, dal momento che stiamo distruggendo un mondo, abbiamo il diritto e il dovere di ricostruirlo. 

 

Luca Mordenti

 

 

 
 

 

 

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