La Start Up

Bidtotrip: per dormire nei migliori hotel a prezzi stracciati

Tre italiani creano una piattaforma che offre la possibilità di dormire in hotel di lusso per pochi euro

 Vi andrebbe di dormire due notti in un bellissimo albergo a Parigi per soli 15 euro? Se si allora vi basterà vincere all’asta il soggiorno tramite il sito Bidtotrip.

Questo sito è nato dall’idea di tre giovani romagnoli, Sara Brunelli,, Chiara Fusaroli ed Augusto Grandi, con l’intenzione di offrire a tutti la possibilità di soggiornare in ottimi hotel a prezzi stracciati.

Come nasce l’idea  

L’idea nasce quando Sara, 33 anni di Cesena, è costretta a viaggiare per motivi di studio e desidera soggiornare in un buon albergo ma vede che i prezzi erano inaccessibili. Scopre che a causa del prezzo elevato ogni giorno gli hotel di lusso in Europa lasciano invenduti oltre un milione di posti letto.

Decide così di studiare per creare un modello di asta proprio per questi posti vacanti.

Come funziona

Basta iscriversi gratuitamente al sito e scegliere le varie proposte. Successivamente si acquisterà un pacchetto di crediti con Paypal o carta di credito per partecipare all’asta, che inizia solo se si raggiunge un numero minimo di utenti.

L’asta dura cinque giorni: se al termine di quel periodo l’offerta fatta con il proprio ammontare di crediti risulta la più alta, l’utente si aggiudica il soggiorno e ha sei mesi di tempo per prenotare.
Se l’asta non è vinta, i crediti usati sono interamente restituiti all’utente e per email riceve un’altra offerta scontata che può accettare o meno nell’arco di 48 ore. Il costo dell’iscrizione all’asta è di soli 3 euro, mentre si possono spendere fino a 130 euro per comprare i crediti.

Ad oggi

Lanciata nel 2014, la piattaforma dei tre italiani è subito vincitrice di un programma di accelerazione nella Silicon Valley. Successivamente si posiziona sul mercato inglese raccogliendo, tramite una campagna di crowdfunding, circa 200mila sterline da investire nella creazione di un team in Inghilterra che aumenterà la quantità di utenti (ad oggi circa 17mila) e il numero delle strutture convenzionate (ad oggi 300).

I numeri, dunque, indicano un grande successo del sito apprezzato soprattutto a Londra.

Simona

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Quomi, è la spesa che ti sceglie

Cosa potrei cucinare questo weekend per stupire gli amici?

 

Siamo in dieci e l'avocado per il guacamole nel supermercato sotto casa proprio non si trova! E se avessi qualcuno che mi porta gli ingredienti a casa, già pesati e pronti all'uso?

 

Quomi è la start-up creata nel Gennaio 2015 da Andrea Bruno e Daniele Bruttini, giovani menti nostrane che, vivendo per un periodo in Germania, si sono confrontati col classico problema dell'italiano all'estero: trovare cibo di qualità. Così, perchè non inventare un' app che non solo ti propone settimanalmente le ricette, ma recapita anche ingredienti freschi e genuini a casa o in ufficio?

 

 
Come funziona

 

Quomi presenta una selezione di ricette di chef professionisti, con particolare attenzione alla provenienza degli ingredienti. Pizzoccheri della valtellina, pistacchio di Bronte, nocciole del Piemonte delizieranno i vostri palati. Basta iscriversi alla piattaforma,  scegliere la ricetta tra quelle proposte e specificare il numero di persone a tavola. La consegna dei prodotti viene effettuata ogni martedì; all'interno della scatola dal simpatico design  le istruzioni per cucinare i piatti selezionati. Costi? 4 euro a porzione, spese di spedizione incluse. Ma ci sono anche comodi pacchetti come il “ 3 ricette a 34 euro”, finora il più venduto. I cibi sono confezionati ermeticamente per mantenerne la freschezza e, se si vuole cambiare il menu della settimana con quello della successiva, c'è tempo fino al venerdì.  In qualsiasi momento è possibile bloccare il servizio. 

 

Un'idea di successo?

 

La start-up ha vinto il premio Alimenta 2Talent, co-finanziato dal Comune di Milano e dal Parco Tecnologico Padano, e ha chiuso un accordo con Euroventures, fondo di seed capital torinese. Il team del progetto è partner di Slow Food Italy, aiutando a sostenere la filiera corta. «Il mondo dell’e-commerce ed in particolare dell’online food sta crescendo a ritmi vertiginosi in Italia» sottolinea Andrea. «Le grandi opportunità che il mercato italiano offre ci danno le motivazioni per continuare a credere e a sviluppare nel migliore dei modi il nostro progetto. All’estero l’abitudine a comprare cibo online è ormai esplosa e crediamo che l’Italia seguirà lo stesso percorso. Tutti i numeri lo dimostrano ».

 

Irene Caltabiano 

 

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Yerka: la bicicletta del futuro

Tre giovani cileni creano una bicicletta impossibile da rubare

Le idee ci sono basta metterle in pratica!

Posto che è in continua crescita il numero di cittadini che preferiscono spostarsi in bici per motivi ambientali e per tenersi in forma, è assodato anche che il loro problema principale è legato ai furti di queste.

Nasce così dall’idea di tre giovani cileni Yerka la prima bici smart dotata di un nuovo telaio smontabile, che può incastrasi intorno ad un palo, come se fosse un grosso lucchetto. Inoltre, si può sbloccare con lo smartphone.

L’idea dei tre cileni è stata finanziata con il crowdfunding su Indiegogo e con un finanziamento statale. In questo modo, i tre giovani hanno potuto produrre i primi trecento modelli della prima bicicletta impossibile da rubare perché l’unico modo sarebbe quello di distruggerla.

Yerka, infatti non richiede l’utilizzo di catene o lucchetti perché essa stessa è un mega lucchetto.

La novità

La vera novità rispetto ad una qualunque bici è che Yerka, una volta “agganciata” ad un palo, può essere rubata  solo se si sega il telaio. Quest’ultimo infatti, è pensato per essere smontato e riassemblato in pochi secondi. Essa può  sbloccata solo attraverso  una chiave speciale. “Per svitare i bulloni e estrarre la ruota – spiega Juan José Monsalve, ingegnere – serve un’apposita chiave, il cui disegno è di nostra proprietà”.
C’è di più, sarà possibile proteggere la nostra bici-lucchetto anche grazie allo smartphone. Attraverso la tecnologia bluetooth infatti potremo bloccarla, per poi controllarla attraverso un’app dedicata.

Il prossimo obiettivo

Ad oggi i tre ragazzi puntano ad ulteriori finanziamenti che consentano loro di raggiungere un milione di dollari da utilizzare per produrre trecento biciclette al mese da distribuire in tutto il mondo.

Ce la faranno i nostri eroi?

Simona

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