Lavorare 2.0

Vuoi comprare in negozio ma con i prezzi dell’online?

Gli acquisti online sono indubbiamente vantaggiosi economicamente, ma c’è un problema di base, e cioè che non puoi provare i capi d’abbigliamento!

Nasce Papem la prima app per comprare online dopo aver provato gli abiti.

A risolvere il problema ci hanno pensato quattro giovani startupper: Alberto Lo Bue, Carlo Alberto Lipari, Roberto Pirrone e Pietro Albano.

Cosa hanno creato?

Papem la prima app di acquisti doppiamente vantaggiosa per il cliente e per  il negoziante. Per il cliente il vantaggio principale è quello di poter acquistare un abito visto online, e dunque con la relativa offerta promozionale, e di poterlo anche indossare prima dell’acquisto, per il negoziante il vantaggio è quello di attirare clienti veramente interessati al prodotto e non perditempo.

Come funziona

L’ app propone ogni giorno offerte esclusive molto vantaggiose, tali offerte vengono garantite per 24 ore dal momento della prenotazione dai migliori negozi della città. In tal modo come dichiara Alberto Lo Bue” garantiamo il vantaggio di prezzo tipico dello shop online, senza però l’effetto collaterale dei resi, che quando si tratta di abbigliamento e arredo, possono arrivare al 40% dei casi”.

Il successo è arrivato

Nominata tra le 8 migliori startup europee, Papem  ha  già più di 80 partners tra cui negozi mono-marca di brand come Lacoste, Vans, Max Mara, Timberland, e decine di boutique multi-brand, designer emergenti e artigiani.

Attualmente è disponibile per Ios, per Andriod lo sarà a inizio 2016.

In futuro

Lo Bue dichiara che :”Papèm realizzerà eventi in collaborazione con i suoi negozi per alimentare la crescita della community di utenti, ricevere feedback, favorire la conoscenza del brand ed accrescere la fiducia nel servizio offerto. Inoltre, collaboreremo con bloggers e influencers per lanciare a breve un blog di moda, design e lifestyle”.

L’app, che attualmente è utilizzata solo dagli utenti di Milano e Palermo, presto si estenderà a tutta l’Italia, all’Europa e, perché no, al mondo intero.

Simona

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Stress da lavoro? Ecco come combatterlo

Quando i cattivi pensieri ci assalgono e ci portano alle riflessione che questo non è il lavoro che fa per noi perché non traiamo più soddisfazione dallo stesso e di conseguenza pensiamo che cambiare sia l’unica soluzione possibile, allora siamo sicuramente sotto stress o come si suol dire esauriti.

Lo stress è una componente integrante del nostro lavoro ma questo può essere buono o cattivo. Lo stress buono ci porta ad essere più attivi, performanti e forti, quello cattivo ci logora e diventa un serio problema per la nostra salute.

https://www.grottaglieinrete.it/it/wp-content/uploads/2014/03/cassa-integrazione-stress-lavoro.jpgCome fare per eliminare quello cattivo? 

Ecco alcuni consigli tratti dalla rivista “Carreer Builder”

  • Ricordate i tempi felici
    Pensate ai momenti in cui vi siete sentiti realizzati sul piano professionale e identificate i fattori che hanno contribuito a quel successo, ad esempio la chiusura di un grosso contratto al quale stavate lavorando da molto tempo, l'ottenimento di una promozione o la realizzazione di qualche innovazione.
  • Evitate la negatività
    Henry Ford sosteneva: "Sia che tu creda che è possibile, sia che tu non lo creda, avrai ragione!".
    L'utilizzo di un linguaggio positivo determina una predisposizione mentale che influisce sul nostro subconscio. I ricercatori dell'università della Pennsylvania hanno intervistato 350.000 dirigenti e hanno scoperto che il 10% di quelli con i migliori risultati esprimeva un maggiore senso di ottimismo.

    Di fronte ai nuovi obiettivi di vendita, quindi, non dite: "Non sono realistici", ma piuttosto: "Se li suddivido in obiettivi fattibili, più limitati, posso trovare il modo per raggiungerli".

    La maldicenza dei colleghi, i pettegolezzi e la politica dell'ufficio possono, a volte, esercitare un effetto negativo su di voi. Neutralizzate la negatività concentrandovi sugli aspetti positivi del vostro lavoro. I "soggetti negativi" presto si renderanno conto che non vi farete coinvolgere dalle loro lamentele.
  • Uscite più spesso
    Fate in modo di trovare il tempo per allontanarvi dall'ufficio e uscite a pranzo o per un caffè invece di starvene seduti alla scrivania dove trascorrete tante ore della vostra giornata. Spegnete il telefono, l'Iphone e il portatile e prendetevi una "pausa" da dedicare a voi stessi lontani dal lavoro. Possono sembrare banalità, ma tornerete al lavoro sentendovi ricaricati e ringiovaniti.
  • Modificate la vostra routine quotidiana
    La monotonia della routine quotidiana può essere frustrante. Cambiate percorso per raggiungere l'ufficio, riorganizzate la scrivania e chiedete al vostro superiore di affidarvi un nuovo incarico, ad esempio la responsabilità di condurre la prossima riunione di team o di formare i neoassunti.
  • Infine, chiedete aiuto
    Non ci si deve vergognare di chiedere aiuto, siamo tutti esseri umani e non "imprese" umane. Capita a tutti di attraversare momenti difficili e se chiedete consiglio e sostegno ai vostri responsabili e ai vostri colleghi vi guadagnerete il loro rispetto. È esperienza comune che ciò che è fatto, è reso e un giorno potreste essere voi a ricevere una richiesta di aiuto.

Lo stress dunque può non dipendere dal nostro lavoro in se e per se ma dal modo in cui affrontiamo certe situazioni :Ciò che conta non è la situazione in cui vi trovate, ma come la affrontate” (dal film Morte di un commesso viaggiatore).

Simona

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Lavorare fino alla morte

 
Non c'è dubbio il settore tech è quello che offre più soddisfazioni, pagando gli stipendi più alti.
 
Ma la carriera in questo settore purtroppo ha una scadenza breve.
Dopo aver superato i 50, è probabile che ti ritrovi a lottare per il mantenimento del posto del lavoro e soprattutto per il rispetto personale.
Mark Zuckerberg ha detto tristemente nel 2007 : "le persone sui 20 sono migliori. I giovani sono solo più intelligenti. A 30 sono tollerati"
"Non finanziamo nessuno  abbia oltre i 30" Questa la regola non scritta dei VC nel 2007.
 
I lavoratori del digital  nel loro 40mo compleanno anni hanno inziato a guardarsi alle spalle.  
In Google i dipendenti di Google over 40 li chiamano "Greyglers".
 
E gli over 50? 
Molti sono sotto stress. Di 60? Spariti, praticamente! 
Anche gli amministratori delegati  di una certa età non esistono più.
 
Business Insider ha parlato con un gruppo di uomini e donne over 50 che hanno lavorato presso aziende come Amazon, Dell, Google, Hewlett Packard, IBM, Microsoft, SAP, VMware, per ascoltare le loro storie su come l'industria digital è per loro oggi. 
La maggior parte di loro ha chiesto di mantenere la loro identità segreta e i nomi dei datori di lavoro, perché erano terrorizzati.
 
Alcuni avevano ricevuto una offerta di prepensionamento. Alcuni erano stati licenziati. Alcuni erano ancora in attività, ma sotto la minaccia di licenziamenti. Pochissimi erano ancora in posizioni di rilievo o di Middle Management. 
Un paio aveva no pensato ad una startup. 
 
Ageism ovunque
"C'è sicuramente la discriminazione basata sull'età,". Quando è arrivato il momento per i dirigenti di scegliere il personale, "l'età è uno dei punti di decisione cruciale.Facebook, LinkedIn e Salesforce hanno solo giovani nei loro staff. 
L’età media di Google sulla base dei dati a partire dal 2014 è la veneranda età di 30. 
In alcune aziende della Silicon Valley, i dirigenti sono molto determinati nella loro preferenza; solo lavoratori sotto i 30 anni!
 
La cultura giovanile sta avendo un effetto dirompente. 
I lavoratori più anziani sono sempre lasciati fuori. Ci sono tonnellate e tonnellate di cause intentate per discriminazione in base all'età negli USA.
 
Uccidersi per mantenere un posto di lavoro
Un 63enne del settore dell’ IT a tre anni di distanza dalla pensione, con i figli ancora al college che lavora per un importante studio di tecnologia degli Stati Uniti è sopravvissuto ai licenziamenti perché ha la fortuna di trovarsi "in una piccola nicchia", con alcune specifiche competenze informatiche di programmazione/di rete che l'azienda è contrattualmente tenuta a fornire ad alcuni clienti.
"Che scelta ho?" ci dice.
"Mi preparo a diventare un imprenditore indipendente. Questo è il modo le aziende si comportano ora. Fa schifo, ma questa è la realtà e non c'è niente che possiamo fare al riguardo." dichiara.
 
Ancora più dura per le donne anziane
Quando si tratta di essere una donna over 50, le cose possono essere ancora più spaventose.
Una donna di 53 anni, che è stata una product manager per diverse grandi aziende della Silicon Valley ha inizato a preoccuparsi quando hanno inserito un ingegnere di 20 anni nel suo team.
 
Un parente la chiamò e le chiese di fare una startup con lei, ma rifiutò. 
Aveva paura che non sarebbe stata in grado di fare un altro lavoro, ha dichiarato. 
Ma alla fine, visto il rischi di un licenziamente, ha preso il rischio, ha lasciato il suo lavoro e ha lanciato la start up all' inizio di quest'anno. Ma il processo è partito più per il pensiero che avrebbe perso il lavoro a causa del 20enne che per l’idea in se stessa.
 
Il vantaggio "segreto" di invecchiare
Nonostante tutto lo stress che molti lavoratori anziani del mondo tecnologico si sentono addosso, invecchiare non è sempre la morte per una carriera. Uno dei vantaggi di invecchiare è che si dispone di una vasta rete di conoscenza in tutto il settore.
 
La politica e le relazioni in ufficiopossono sempre tornare "vantaggiose".
Se ancora avete l'energia, la passione e il desiderio di cambiare il mondo, si possono fare cose interessanti a 40,  50 o anche a 60 anni. 
Non abbiate paura. 
 
 
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