Lavorare 2.0

Adotta una gallina, nasce a Milano il primo pollaio di quartiere

C’è chi come animale da compagnia ha i gatti, chi i cani e chi... una gallina? 

Eh sì, perché, in quel di Milano, gli abitanti dei quartieri Corvetto, Vigentino e Chiaravalle, hanno intenzione di creare un vero e proprio pollaio urbano, sito nel parco della Vettabbia. 

L’obiettivo è dar vita alla prima grande comunità di keepers di galline: famiglie, associazioni, scuole, imprese, liberi professionisti, che potranno adottarle, prendendosene cura e certi di poter ricevere uova fresche e buone. 

Il progetto è stato presentato come crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal basso, con l’ambizioso obiettivo di 50.000 euro. 

In realtà sono necessari 20.000 euro in donazione, a cui poi si aggiungeranno i 30.000 euro messi a disposizione dal comune di Milano per realizzare l’intero progetto. 

Cosa verrà acquistato con questa cifra? 

I materiali per la realizzazione del pollaio e della mangiatoia, le recinzioni mobili, le prime 100 galline, mangime e acqua e spese per il veterinario.  

L’idea è anche acquistare attrezzature e strumenti per realizzare il workshop di autocostruzione del pollaio assieme a progettisti e studenti del Politecnico di Milano.  

La scadenza è entro il 4 dicembre per ricevere il contributo del Comune e avviare le fasi progettuali che da gennaio a giugno 2023 porteranno alla realizzazione vera e propria. 


 Le galline andranno a popolare l’Agroforesta, ecosistema nato cinque anni fa su quello che all’epoca era un vero e proprio “deserto agricolo”. Adesso è un florido sistema che combina specie arboree e arbustive. 

Un progetto anche sociale

L’introduzione nell’Agroforesta di galline ovaiole, permetterà di fornire ai cittadini la possibilità di conoscere da vicino le pratiche agroecologiche e di acquistare uova da microfiliera locale. 

La creazione di questo servizio di avrà inoltre come valore aggiunto il coinvolgimento di famiglie in stato di fragilità economica. L’obiettivo è favorire la coesione socio territoriale di chi soffre situazioni di maggiore disagio sociale e favorire l'integrazione. 

Soulfood Forestfarms Hub Italia, la maggiore promotrice del progetto, è una giovane associazione di promozione sociale nata sulla spinta della Scuola dei Quartieri per sostenere la rigenerazione e transizione ecologica delle aree urbane e periurbane di Milano. 

Attraverso l'impegno a lungo termine, si facilita la transizione di territori, aziende agricole e comunità coinvolgendo diversi interlocutori attraverso un approccio multidisciplinare: agricoltori, paesaggisti, geografi, agronomi, city maker, urbanisti, biologi e tutti gli attori impegnati nel processo di rigenerazione territoriale.  

 

di Irene Caltabiano

 

 


 

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U Are Family, app che mette in contatto nonni ed aspiranti nipoti

Il regalo più gradito per le persone che amiamo?

Il nostro tempo

Nei rapporti umani, infatti, ciò che conta di più non ha prezzo perché, semplicemente, è immateriale. Non si trova nei negozi.

Abbiamo avuto bisogno di un’esperienza lacerante come la pandemia, per riappropriarci del nostro tempo. Una riconquista involontaria, che spesso ha messo in dubbio certezze apparentemente granitiche, che ci ha turbato e confuso, più che spronarci a ridefinire le priorità. Così, terminata la fase acuta della pandemia, molti di noi sono tornati a giornate stracolme di impegni, ed il pensiero dei nostri cari, genitori e nonni, soprattutto se lontani, si è fatto, di nuovo, intermittente. La promessa di una buona azione “parcheggiata” in un angolo della coscienza per cause di forza maggiore.

U Are FamilyNel caso di Cecilia e Matteo, due under 30 milanesi, invece, la pandemia ha segnato uno spartiacque, determinando la consapevolezza del bisogno di fare concretamente qualcosa per aiutare gli anziani a sentirsi meno soli. Ad assaporare il gusto delle opportunità offerte della quotidianità.  Possibilità che spesso per i giovani rappresentano azioni banali, ma che per chi è in là con gli anni sono fondamentali, per coltivare curiosità e rinnovamento.

Perché, allora, non mettere in contatto anziani e giovani, e dare valore al tempo libero di entrambi, un tempo che può apparire vuoto, in assenza di legami umani significativi? Così Cecilia Rossi e Matteo Fiammetta hanno fondato U Are Family. (UAF), l’app nipote on demand.

Come funziona UAF

U Are FamilyLo staff di U Are Family si occupa di selezionare accuratamente - ed a monte - gli aspiranti nipoti, per poi fornire loro adeguata formazione psicologica prima di iniziare ad essere operativi. Ciò facilita l’incrocio tra domanda ed offerta, per così dire, non appena viene inoltrata al sito una nuova richiesta.

Il nipote on demand NON si occupa di assistenza medica. NON è una figura assimilabile né al badante né all’infermiere. Si tratta invece di qualcuno che, spesso durante il periodo universitario, vuole mettersi a disposizione degli anziani, compatibilmente con i propri impegni, e ricevendo un piccolo compenso. UAF nasce con l’intento di fare del bene, seguendo una procedura semplice ma strutturata, come spiega Cecilia Rossi. Condividere con persone over 70 il momento in cui si va a fare la spesa, una passeggiata e un caffè al bar, costituisce un impegno sociale foriero di crescita e arricchimento per ambo le parti. Ovviamente l’incontro con un nipote on demand può essere anche l’occasione per avvicinarsi alla tecnologia, e superare anche le più strenue resistenze nei confronti del pc, del telefonino…

Attualmente UAF è attivo a Milano e Bergamo, ma prossimante sbarcherà anche a Roma, Varese, Parma, Bologna e Torino.

 

Francesca Garrisi     

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)


 

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Floema, la startup di prodotti emiliani nata da tre studenti di agraria

Floema, sconosciuta pioniera 

Quando una novità commericale si affaccia sul mercato, viene sempre da chiedersi chi sia stato effettivamente il primo a diffonderla. E spesso le risposte possono risultare insospettabili.

Floema, startup di consegna di frutta e verdura a domicilio, ha mosso i primi passi nel 2016, molto prima di tante altre che oggi svolgono esattamente la stessa professione, includendo anche una diffusione del biologico prima poco battuta. 

 In principio fu la passione dell’orto di tre amici. Quando Pierre Marchini, Luca Riponi e Stefano Tizzano iniziarono, Floema era poco più di un bel gioco. 

«Tra un esame e l’altro abbiamo fatto un piccolo orto per poi consegnare i nostri ortaggi agli amici. Con il tempo la terra produceva sempre di più e la voce iniziava a spargersi. Così abbiamo deciso di fare sul serio, nell’unico modo che conoscevamo: divertendoci».

Puntare sul prodotto fresco e innovativo

I prodotti sono quelli della Valsamoggia, nel bolognese, precisamente vicino Crespellano, dove la startup ha sede. Ma come funziona?

 «Si cercano le aziende, si conoscono i produttori, si assaggiano i prodotti e se piacciono vengono inseriti nel nostro negozio. Lavoriamo con i prodotti di stagione, da noi ora non si trovano, per esempio, le zucchine».

Ricco soprattutto l’assortimento della frutta, dalla mela Renetta alla pera Abate, passando per la frutta secca come noci e nocciole. 

Floema cerca inoltre di proprorre diverse novità, tra pasta e dolci artigianali e i trasformati di frutta e verdura. C’è il ketchup di zucca, prodotto innovativo che sta andando fortissimo, la marmellata di arance e cannella e il più classico nettare di pere. 

Dalla consegna a domicilio agli eventi

Per ordinare su Floema basta registrarsi gratuitamente sul sito e dal lunedì al venerdì si può ricevere la cassetta con i prodotti ordinati anche prima di 24 ore.

Per esempio su Bologna si consegna tre giorni alla settimana e l’ordine fatto prima delle 20 lo si riceve il giorno dopo. La consegna è gratuita per una spesa minima di 15 euro.

Dal momento che alla base c’è la sostenibilità economica, ma anche ambientale e sociale, per le consegne vengono utilizzate cassette in legno e viene promosso il riciclo grazie a un sistema a bollini con premio. 

«Abbiamo organizzato un sistema a bollini con premi che vengono assegnati anche a chi ci restituisce il contenitore, dal momento che viene riutilizzato»

. Vengono inoltre realizzati dei simpatici eventi a tema, che vanno dalla barbecue night al picnic con profdotti rigorosamente Floema, a combinazioni più esotica come ad esempio la serata jazz e paella.

Insomma una vera e propria fucina di idee! Un’azienda giovane e intraprendente che merita sicuramente di essere sostenuta.

di Irene Caltabiano


 

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