Lavorare 2.0

E presente in tutto il mondo tranne in Italia, perché?

Perché le caffetterie Starbuks non sono presenti in Italia?

Per chi non lo sapesse Starbucks è una grande catena internazionale di grande successo di caffetterie che offre ai propri clienti caffé, dessert e prodotti di pasticceria. Negli USA è considerato come luogo di ritrovo per i giovani, soprattutto se studenti o abitanti nelle grosse metropoli.

Chi viaggia, come me, ha potuto notare che questa catena è presente sui vari territori del mondo in modo minuzioso, al punto da incontrarne uno ogni 500 metri e sono tutti pieni!

Nonostante l’idea di queste caffetterie arrivò da Howard Schultz, storico amministratore delegato, riconosciuto ormai come il vero fondatore della famosa catena, in occasione di un suo viaggio a Milano nel 1983, durante il quale apprezzò l'autenticità della caffetteria italiana, decidendo così di portare in America tale autenticità, in Italia tale catena è assente. Ma qual è il motivo?

Questione di stile

Se, difatti consideriamo che solo nel 2012 si contavano 19.435 Starbucks in tutto il mondo, di cui 12.781 nella madrepatria, e che attualmente Starbucks è presente in 58 Paesi tra cui l'Europa (soprattutto nelle grandi metropoli come Parigi, Madrid , Berlino o Londra, ma anche in molti centri minori), ci sembra strano che in Italia non ce ne sia neanche uno.

Il motivo è che Howard Schultz, presidente e AD della società, ha infatti sempre ritenuto che l'immagine di una caffetteria come Starbucks, che pure trae ispirazione dal modello sociale e commerciale dei caffè italiani, in Italia non funzionerebbe, dal momento che «agli italiani non piacciono le tazze di plastica, poiché essi non considerano neanche la possibilità di prendere il caffè fuori dal bar, bevendoselo mentre camminano o guidano».

Forse siamo troppo esigenti, ma per noi il caffè è un cosa seria!

La domanda è: "ce la farà il colosso ad entrare anche in Italia e vincere come ha fatto Mac Donald?”

Da recenti notizie provenienti dai media, pare che nell'ottobre 2015, Starbucks starebbe trattando con l'imprenditore Antonio Percassi per uno sbarco della catena nel 2016.

Simona

leggi anche

Seguici sul nostro canale Youtube
 
 
Continua...

Puntano sulla qualità e decolla il loro business

Nasce Studio Burger  il pub che punta sulla qualità degli ingredienti: tutti di provenienza italiana.
Si chiamano Pasquale Balzano e Luca Esposito, rispettivamente 32 e 38 anni e sono entrambi napoletani. 

Cosa anno in comune? Una sfegatata passione per la cucina e per il buon cibo. Un bel giorno decidono di diventare soci e di puntare sul settore della ristorazione, da quel momento in poi studiano nel dettaglio il loro progetto, da qui il nome Studio Burger.

Lo “Studio” nasce dall’esperienza personale
Come raccontano alla rivista Milionair:Ci siamo messi a studiare, da qui nasce il nome Studio Burger. Entrambi abbiamo viaggiato molto e conosciuto diversi modi di intendere la cucina. Non volevamo aprire un fast food e offrire prodotti dozzinali, ma puntare sull’alta qualità. D’altronde anche i gusti del pubblico sono cambiati: dai locali negli anni novanta, che offrivano semplice carne tritata, si è arrivati a oggi a clienti con un palato molto più esigente”.

Puntano sulla qualità
Il pane realizzato con lievito naturale e lasciato lievitare naturalmente per una maggiore digeribilità, gli hamburger con carne del territorio, IGP,  le verdure provenienti da coltivazioni biologiche e latticini di azienda agricola Dop a filiera corta. Sono questi i prodotti offerti  dalla birreria di Pasquale e Luca che puntano su un target alto facendo leva su tre punti cardine: qualità, filiera corta e tracciabilità.

Il locale
Come tutte le startup anche Studio Burger è partito da un finanziamento iniziale personale dei due soci che, dopo aver scelto un locale a Napoli in un’ottima zona, non distante dal mare, lo ristrutturano in modo particolare usando materiali di riciclo e pitture biologiche ed offrendo ai clienti un servizio di  cross booking in bagno: «I clienti potranno così scambiarsi libri, prenderli, leggerli e riportarli. L’idea è anche una metafora di quello che è diventata la cultura in Italia».

Ad oggi
Nonostante i prezzi,ovviamente più alti di quelli degli altri locali, e la recente apertura, Studio Burger sta decollando, lo dimostra il fatto che i clienti vengono clienti da altri posti della Campania e molti di questi tornano una seconda volta.

E non finisce qui! Attraverso la loro grinta che li ha portati dove sono ora, Pasquale e Luca probabilmente si espanderanno aprendo a Roma e chissà forse un giorno anche a Londra.

Simona

Odi la carne? Sei un vegano, vegetariano o respiriano? Allora devi guardare il video di Luca e Laura alle prese con il loro cugino Cristian. Esilarante...

seguici sul nostro canale Youtube

 

 

 

 

Continua...

Te la do io Londra!

Andare a vivere a Londra? ……….dipende!
E’ uno dei sogni più ricorrenti dei giovani italiani: andare a lavorare a Londra e rimanerci per vivere. Può essere sicuramente un’esperienza stimolante, ma attenzione non è tutto oro quello che luccica!
E’ sempre un'esperienza soggettiva che può cambiare da persona a persona e che forse vale la pena vivere e condividere, l’importante è non illudersi troppo!
 
L’idea di molti italiani, difatti, è che una volta scesi dall’aereo senza un’esperienza di lavoro e senza parlare bene la lingua, ci aspettano tutti a braccia aperte offrendoci lavoro e soldi, ma così non è.
 
Gli inglesi 
(quelli che sono rimasti, poiché la città è prevalentemente abitata da tutte le etnie del mondo) non sono affatto stupidi. Pretendono molto, c’è molta concorrenza e se non abbiamo nessuna professionalità e non lavoriamo duramente rischiamo di fare i lavapiatti e pulisci water a vita, vivendo in zona 4 assieme ad altri più disperati di noi rasentando la povertà, cosa che possiamo fare anche in Italia. 
L’obiezione è che a Londra gli stipendi sono più alti che in Italia, e questo è vero, ma avete idea di quanto sia cara la vita li e quanto costano gli affitti?
 
Le sterline (i pound)
Una normale spesa al supermercato costa di più rispetto all’Italia, ameno che non acquistiamo solo prodotti di base, e i mezzi di trasporto sono carissimi, e se poi si ha voglia di svagarsi ed andare a cena fuori in un ristorante dove si mangi decentemente il prezzo è di circa 20/30 sterline a persona.
In Italia si può mangiare bene un po’ ovunque e spendere decisamente di meno, e questo vale per tutti i divertimenti in generale.
 
Diverso è il caso in cui si possiede già esperienza
Chi parla bene la lingua e decide di partire per migliorare professionalmente ed economicamente è un'altra storia! 
Anche in questo caso si deve lottare molto per ottenere di più poiché il business è alla base della loro economia (lo si vede ad occhio nudo vedendoli correre in continuazione: il tempo per loro è danaro) improntata sulla meritocrazia e non sulle raccomandazioni come in Italia, tuttavia, e una volta che ci si è addentrati nel sistema, le possibilità di carriera sono tante e sicuramente migliori.
 
Il tempo
Finiamo con un aspetto che potrà sembrare irrilevante ma che non va sottovalutato e cioè il clima. Se decidete di trasferirvi a Londra, infatti, considerate che dovrete convivere spesso col cielo grigio e con temperature piuttosto rigide e quindi potete dire addio alle giornate al mare, al caldo ed alla tintarella.
 
Meditate gente, meditate prima di partire!
 
 
leggi anche 

 

Continua...

 

FB  youtubeinstagram

✉ Iscriviti alla newsletter


☝ Privacy policy    ✍ Lavora con noi

Contattaci