Aggiungi valore alla natura ☢

Natura magistra vitae: mettete fiori nei nostri libri!

Le  scienze si imparano osservando i fiori, la geometria guardando le foglie.
  La scuola in mezzo alla natura,  idea delle associazioni romane L’Emilio e Manes, ha definitivamente preso piede. Gli innovatori hanno pensato di estendere il progetto anche alle elementari, dopo il successo riscosso negli asili. Un esperimento che ha suscitato l’interesse di numerose istituzioni, che ne vogliono approfondire i benefici sull’apprendimento.

L’iniziativa nasce come conseguenza dei risultati ottenuti con i bambini dai tre ai cinque anni . È stato infatti verificato che all’aria aperta i  più piccoli sviluppano una maggiore autonomia e una socialità molto ricca e poco conflittuale. 
 
Il programma didattico si concentra sugli stessi obiettivi richiesti dal Ministero agli altri istituti, ma utilizzando una diversa metodologia. Niente più voti né pagelle. L’aula sarà il bosco e si studierà non in vista del giudizio, ma per il piacere  della conoscenza. Le giornate prevedono, oltre alla classica attività curriculare, un momento dedicato alle arti e all’educazione emozionale. «Il nostro obiettivo non è preparare gli alunni al lavoro, ma alla vita» afferma Paolo Mai, maestro coinvolto nel progetto. « Se un bambino non sa gestire la rabbia o l’ansia difficilmente otterrà gioie e successi».
 
 
In Germania  il modello si è già da tempo diffuso e il costo risulta dell’ 80%  inferiore rispetto a una struttura pubblica tradizionale. Ma perché in Italia non decolla?  Il motivo è che, come spesso accade, siamo indietro rispetto al resto d’Europa. Le proposte educative nostrane non prevedono il pluralismo, costringendo gli insegnanti a uno standard valido solo a parole. Di fatto, gli operatori del settore rimangono spesso imbrigliati in pratiche burocratiche inutili e fini a sé stesse.
 
La gestione delle strutture scolastiche è l’ennesimo esempio di una classe politica più interessata alla ricerca di consenso che al benessere della comunità. Un nido gestito  dal Comune di Roma costa infatti alle casse pubbliche 1500 euro a bambino. Lo stesso servizio viene fornito  dalle strutture convenzionate a 715 euro. C’è uno spreco intollerabile di risorse e la ragione per cui la questione viene taciuta è la suscettibilità dei sindacati, che costituiscono un grosso bacino di voti.
 
L’ultima riforma della scuola primaria risale al 1975: un cambiamento è necessario.  Per fortuna esistono ancora presidi coraggiose (come quella dell’ Istituto Comprensivo Amendola Guttuso) che permettono questo tipo di sperimentazione. Tuttavia sono stati compiuti piccoli passi in avanti: dall’anno prossimo sembra che gli asili nel bosco da due diventeranno dieci, sulla scia dell’esperienza romana e altoatesina. Il rinnovamento non dovrebbe però essere delegato all’iniziativa del singolo, ma eretto a legge comune.
 
I vantaggi della proposta? Bambini più felici e quindi, secondo le neuroscienze, più disposti all’apprendimento. Peraltro, trascorrere la giornata fuori porta rinforza le difese immunitarie evitando la diffusione di virus e batteri. 
La natura ha una forza incredibile e noi ne siamo parte. Educhiamo i nostri piccoli a mettere radici nella consapevolezza e nel rispetto. Imparando dalle piante, naturalmente.
 
 
 
 
 
Intervista a Paolo Mai, maestro delle elementari nei boschi...guarda il video:
 

 
 
 
 
 
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Francia: terremoto e tempesta sulla libertà di opinione

The Day after tomorrow, La tempesta perfetta, San Andreas. Cosa  hanno in comune questi titoli? Sono film americani sulle catastrofi naturali. «Gli statunitensi, i soliti fatalisti», direte voi. Eppure basta guardarsi intorno per capire che i “profeti dell’Apocalisse” sono molto più vicini di quanto crediamo. E, se nel caso dei cineasti d’oltreoceano è una dichiarata finzione,  per i complottisti europei potrebbe rappresentare una vera truffa.
 
Nella terre démocratique, Philippe Verdier, il più popolare anchorman di France 2 (canale paragonabile al nostro Rai 1) è stato licenziato per aver scritto un libro, Climate Investigation. Il saggio riduce a brandelli l’ideologia del global warming, le sue previsioni sballate e la fine imminente del nostro pianeta. Inutile dire che il caso sia passato praticamente inosservato sulle tv nazionali e internazionali.
 
Cause delle “ferie anticipate”? Il periodo di pubblicazione . A  dicembre si terrà infatti a Parigi la Conferenza sul clima, dove le potenze mondiali dovrebbero accordarsi sul riscaldamento globale. Secondo le stime ufficiali, il pianeta si può permettere l’emissione di “soli” altri 1200 miliardi di tonnellate di Co2 l’anno. Al ritmo attuale, ci metteremmo trent’anni a superare tale soglia e a tirare le somme … e le cuoia.
 
Verdier, “dal basso” di un master di secondo livello in Sviluppo sostenibile, ci informa sulla manomissione dei dati scientifici e sullo scandalo planetario riguardo al  perenne catastrofismo. L’incessante richiamo allo sfacelo non sarebbe altro che un conflitto di interessi in seno alle grandi organizzazioni internazionali. Alimentato dalla confusione sui fatti  e sulla presunta colpevolezza di tutti noi sui cambiamenti climatici. 
 
 Il cronista attacca le lobby, le ong  ambientaliste e i governi. Il libro contiene infatti una lettera aperta rivolta al presidente della Repubblica François Hollande. «Tra due mesi la Francia accoglierà la COP21, conferenza delle Nazioni Unite sul clima. I suoi uomini l’avranno sicuramente informata che non servirà a niente, esattamente come le venti precedenti. Allora perché continuare a far finta di salvare il pianeta?  Da più di un anno, un refrain “green” sull’avvenire del pianeta ritorna in ogni suo discorso. Lei esagera ogni volta per sottolineare la sua volontà di riunirsi con le altre potenze e sventare il cataclisma annunciato. Ma nelle sue parole ritrovo a stento la sincerità e l’intenzione di agire in modo posato e costruttivo. Nelle sue mani, il clima non è che una carta come tutte le altre».
 
Risultato? Verdier è  stato “misteriosamente” sostituito da Anaïs Baydemir e Tania Young per l’edizione del meteo pomeridiana. Secondo molti organi di informazione, il giornalista  sarebbe stato invitato a distaccarsi dal contenuto dell’opera da lui stesso scritta. Richiesta praticamente impossibile. 
 
Europe 1, emittente televisiva nazionale, ha cercato di far luce sulla vicenda  chiedendo spiegazioni alla casa editrice Ring. L’azienda ha risposto con un laconico no comment. I dubbi sono infine stati sciolti dal diretto interessato: «Sono scioccato. Mi è arrivata una lettera in cui mi si chiedeva di non tornare al lavoro e questo non ha niente a che fare con le mie prestazioni ma molto con il mio libro ».
 
«Il giornalismo  è libero perché serve soltanto una causa e un regime: è libero perché, nell'ambito delle leggi del regime, può esercitare funzioni di controllo, di critica, di propulsione». Questo il principale dogma della stampa fascista. Non so a voi,  ma a me ricorda qualcosa. Libertà di pensiero solo a parole. I fatti dimostrano però, ancora una volta, il contrario.
 
 
Il mitico Travaglio parla della libertà di informazione...Guarda il video:
 

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Bistecca assassina..o VERA BUFALA? Nel dubbio, qui otto alternative alla carne rossa

Nelle ultime settimane il terrorismo psicologico ai danni degli amanti di salumi e salsicce è stato incessante. 

La carne di vitello e maiale è passata dal dover essere consumata in quantità ridotte a  risultare, con grande probabilità, cancerogena. Come dire che la mucca pazza è passata dallo psicologo allo psichiatra. 
 
Dal momento che fare allarmismo è facile, nel dubbio è meglio concentrarsi sulla soluzione piuttosto che sul problema. 
 
Qui le otto alternative che potranno allontanarvi per un po’ dalle grigliate domenicali.
1) Soia: dallo sformato al semplice burger, l’alimento può essere  adoperato in molti modi. Tramite apposita lavorazione viene anche ricavato il tofu, sostituto del formaggio. Se cucinata in modo fantasioso, può arricchire le vostre pietanze rendendole molto nutrienti.

 

 
2) Legumi: fagioli, ceci e lenticchie sono i re dell’ inverno, una risorsa per qualsiasi piatto, dalle insalate alla pasta. Con il loro apporto di ferro e fibre, rappresentano una valido sostituto alla bistecca. Ottimi anche i ceci per preparare un gustoso hummus, crema arricchita con succo di limone e aglio. Se siamo davvero ispirati possiamo sbizzarrirci con i falafel, sfiziosa versione orientale delle polpette.
 
3) Cavoli: tutte le varietà sono un toccasana, dalla verza ai broccoli. Ormai noti per le loro virtù antitumorali, sono utili anche per combattere l’ipertensione.
 
4) Latticini: gli amanti di cheddar e brie esulteranno. Una grande quantità di proteine viene garantita soprattutto dai formaggi a pasta dura e dalle mozzarelle. Via libera ai più stagionati d’inverno. Buono anche lo yogurt, da consumare sia come colazione che per un rapido spuntino.
 
5) Cereali: grano, avena, riso, miglio, quinoa per giungere a quelli più sfiziosi come il mais. Fra le  molte possibilità anche il seitan (che non è il nome di un nuovo santone indiano): il derivato vegetale non è altro che glutine separato dall’amido tramite procedimento meccanico. Privo di grassi saturi e colesterolo, si può consumare tagliato a fettine.
 
6) Frutta: insostituibile compagna delle nostre diete. Ricca di vitamine e fibre, è ideale sia d’estate che d’inverno. Particolare rilievo merita anche quella secca, come mandorle e noci, vera miniera di proteine e calcio.
 
7) Alghe: ormai familiari ai nostri palati grazie al proliferare dei ristorante giapponesi, si prestano a diversi tipi di utilizzo. Possono infatti essere aggiunte  a zuppe o minestre ( Wakame, Hijiki, Arame) oppure tostate (Nori).
 
8) Uova: un’intramontabile fonte di allegria in tavola. Sode, fritte, dolci, salate, accontenteranno in qualsiasi occasione le vostre papille gustative.
 
Se non possiamo essere consapevoli in pieno dei veri rischi del consumo di carne rossa, tentiamo almeno di avere un’alimentazione più ordinata. Limitandoci a conoscere… i nostri polli.
 
 
Continua...

 

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