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Befana green? Ecco come riciclare i calzini spaiati

 «Dove vanno a finire i calzini?» cantava Vinicio Capossela.  

Nessuno lo sa, è uno dei misteri della scienza. Buchi neri o lavatrici ingorde a parte, spesso ciò che ci rimane è il compagno orfano, destinato a marcire nel cassetto. Cosa fare perché il nostro guardaroba non si riempia di biancheria inutile? Ecco alcune idee simpatiche per riciclare i vecchi amici dei nostri piedi.
 
1) Fermacarte: niente di più semplice. Basta infilare una grossa pietra dalla forma regolare dentro il calzino, spingerla fino in fondo e cucire i lembi rimasti. Durante una bella passeggiata sulla spiaggia dunque, scegliete il  sasso che più vi piace  per evitare concerti di porte sbattute e improvvisi crolli di libri. Attenzione, non buttate i lembi rimasti. Anche quelli possono essere riciclati!
 
 
2) Arriccia capelli: la gamba del calzino residua si arrotola fino a ottenere una ciambella. Può 

essere usata per creare boccoli senza uso di ferri o bigodini. Il vantaggio è poter aggiustare la pettinatura anche di notte, evitando l'insonnia.

 
 
3) Pupazzi per i bimbi: i vecchi calzini possono diventare un fantasioso teatro di marionette. Infilate la mano all’interno del tessuto e disegnate  occhi e bocca a altezza adeguata. Potete poi cucire ciondoli o bottoni, aggiungere capelli, cappelli, cravatte, tutto quello che vi viene in mente…praticamente a costo zero.
 
4) Serpente paraspifferi: se davvero il vostro cassetto sta esplodendo, così recupererete tutti i calzini spaiati. Basta cucirli uno dopo l’altro e  riempirli con ovatta ricavata da cuscini che non si utilizzano più. Otterrete così un simpatico rettile che vi proteggerà dai colpi di freddo.
 
5) Cuscinetto per cervicale: prendere un calzino e imbottirlo con chicchi di riso o noccioli di ciliegie. Cucire l’estremità aperta e…il gioco è fatto! È possibile usarlo sia caldo (appoggiandolo per qualche minuto  sul termosifone o nel microonde) che freddo (nel freezer). E addio torcicollo.
 
6) Strofinacci: basta con swiffer e panni cattura polvere. Spugnette, pezze per spolverare, stracci per igienizzare maniglie di porte  e finestre (aggiungendo succo di limone, aceto o tea tree oil). I calzini sono davvero una risorsa illimitata perché possono essere usati fino a completo logoramento.
 
7) Scaldapolsi e sciarpe: freddo alle mani? I calzini vecchi possono tranquillamente riscaldarle. Tagliate la parte del piede con tutto il tallone (lasciando una piccola asola dove far passare il pollice). Cucire i contorni affinché gli scaldapolsi non si smaglino. Lo stesso procedimento può essere utilizzato per scaldamuscoli o coloratissime sciarpe.
 
Gli spunti sono davvero tantissimi. C’è chi ha ricavato dai calzini addirittura oggetti di design. Jay Watson ha creato lampade, trattandole con eco-resina derivata da girasoli con luci a LED. Oppure si possono riempire collant usati con fiori profumati per deodorare i vostri armadi o cassetti.
 
Poche semplici idee per far rinascere i nostri calzini a nuova vita. Senza lasciarli nei cassetti a piangere sull’amore perduto.
 
Irene
 
Scopri come ottenere una pettinatura alla Shirley Temple... solo con i vecchi calzini spaiati! Guarda il video
 

 
 
 
 
 

 

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Chris, la mamma dei canguri d'Australia

Un uomo "mamma" di numerosi cuccioli di canguro?

Chris Barnes ha scelto di dedicare la propria vita ai piccoli marsupiali rimasti orfani. Nel 2009 fonda il Kangaroo Sanctuary a Alice Springs, in Australia centrale. Novanta ettari di terreno  che ospitano trenta baby-canguri  le cui madri sono rimaste vittime di incidenti stradali.  Il giovane benefattore lavora instancabilmente per mantenerli prima di rimetterli in libertà: prepara il latte, li avvolge in coperte, ricrea il caldo dei marsupi materni. Il resto del tempo lo passa in macchina, percorrendo le strade più trafficate alla ricerca di cuccioli feriti.

Barnes è diventato talmente famoso da meritarsi il titolo di Kangaroo Dundee e una trasmissione esclusiva  su National Geographic UK. Il Santuario è visitabile con tour organizzati, per scoprire tutti i segreti della vita dei giovani marsupiali.

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La vita cittadina è una giungla? Diventa uno scimmione verde!

Capita anche a voi che la soddisfazione di fronte alla vostra perfetta raccolta differenziata venga presto sostituita da senso di solitudine? 

 
Green-ApeChi cerca di vivere nel rispetto dell’ambiente spesso crede di essere l’unico a interessarsi del bene comune. GreenApes (scimmioni verdi) aiuta i paladini del green a ricredersi.
 
«Non sei solo nella giungla!», questo il motto del nuovo social network che premia i promotori dell'ecosostenibile. Gli “scimmioni” possono infatti contare sul resto del branco. La community, creata da Gregory Eve, Renato Orsato (professori brasiliani  esperti in Strategie per la Sostenibilità), Francesco Zingales (ingegnere chimico) e Delever (società di servizi informatici) consente di condividere  idee e azioni green. Riciclo di oggetti, corretta gestione delle spese, utilizzo della bicicletta anzichè dell' auto: la speranza è che gli utenti “scimmiottino” a vicenda la buona condotta, provocando una reazione a catena . 
 
La popolarità di alcuni post consente di ottenere le BankoNuts, ovvero noci di cocco che fanno guadagnare punti. Più ne possiedi, più scalerai la classifica degli scimmioni verdi. Chi arriva in vetta verrà infatti premiato: i frutti tropicali sono convertibili  in offerte di partner commerciali ( come sconti per acquisto di prodotti bio).
 
 Lo scopo è creare una community internazionale  interessata alle sorti del pianeta, che parta da piccoli gesti per arrivare a grandi cambiamenti.  La gratificazione  per chi si comporta bene è un forte incentivo alla partecipazione. Ogni post può essere infatti applaudito e condiviso. Per esempio "IlariaTheApe" ha guadagnato duecento noci di cocco postando la foto della sua precisa raccolta differenziata casalinga, "ValeTheApe" venti cucinando il risotto con la zucca coltivata nell'orto e LucaFromTheBranch ne ha ottenute altrettante con il post « Ho risparmiato energia e acqua facendo una doccia veloce e fredda ». Il social dà anche possibilità di segnalare bar, ristoranti e negozi dove poter fare i propri acquisti green. Gli utenti li segnano sulla mappa e condividono le loro esperienze.
 
GreenApes al momento è attiva a Firenze. « Sono molte le realtà che stanno entrando a far parte della rete » ha detto Eve. « Finora abbiamo ricompensato le azioni basandoci sul racconto degli utenti sui social media, ora stiamo lavorando sui meccanismi che consentano di verificare l'autenticità di tali comportamenti». La piattaforma è disponibile sia per i singoli che per le aziende. Piccole e grandi imprese possono infatti coinvolgere  attivamente i propri dipendenti nella riduzione di impatti ambientali e CSR, Responsabilità Sociale di Impresa.
 
Bonobo di tutti il mondo, unitevi! Facciamo diventare la Terra il pianeta delle scimmie…verdi, naturalmente.
 
Irene
 
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