Amici animali

Mosha, l'elefantessa salvata da una protesi in acciaio

Le biotecnologie sono un settore in crescita.
 

E possono sostenere anche il peso di un elefante. Mosha, elefantessa indiana di nove anni, potrà finalmente tornare a camminare. Il pachiderma aveva perso una zampa a causa dell’esplosione di una mina. A salvarla il dottor Therdchair Jivacate, chirurgo ortopedico della prima clinica per elefanti al mondo, in Thailandia. Il medico ha infatti sviluppato una protesi , mix di acciaio, termoplastica e polimeri elastici, che regalerà a Mosha un’esistenza normale.

Gli elefanti, nonostante per molti siano animali sacri, in Asia vengono ancora sfruttati come bestie da carico o diventano vittima di bracconieri  per il commercio d’avorio. Grazie alla campagna di crowdfunding avviata su Gofundme, nel giro di qualche tempo l’ospedale ha raccolto i soldi per creare l’impianto.

Le spese purtroppo non sono finite. Con il passare del tempo l’animale avrà bisogno che la protesi venga cambiata e adattata alla grandezza della zampa. L’elefantessa è salva e vivrà nella riserva naturale di MaeYao, in Lampang.

Speriamo che non ci sia bisogno che esplodano altre mine per salvare questi simpatici, enormi animali.  

 

di IRENE CALTABIANO

 

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Gli zoo? Facciamoli diventare parchi ecologici

Come insegnare ai figli il valore della libertà se ogni domenica li portiamo a vedere animali in gabbia?
 

E il vero amore per altri esseri viventi non umani?  Non so se il direttore dello zoo di Buenos Aires si sia fatto questa domanda.  Fatto sta che una delle principali attrazioni della città si trasformerà in un posto dove gli animali non saranno più messi in mostra per i visitatori. Solo alcuni esemplari anziani che necessitano di cure rimarrano all’interno della struttura. Gli altri verranno trasferiti in riserve naturali.

Conseguenza delle forti pressioni subite dagli animalisti, dopo che, due anni fa, era morto un orso polare in quello stesso zoo per condizioni climatiche inadeguate? Può essere. L’essenziale però è spezzare il modello di cattività che è sempre andato per la maggiore.

Su richiesta dei cittadini  di Buenos Aires, lo zoo diventerà un parco ecologico e un progetto educativo per cui gli animali verranno protetti, non tenuti prigionieri. Finalmente, dopo un secolo e mezzo, diverse specie  troveranno un habitat adatto, senza costrizioni nè maltrattamenti. «Questa situazione di cattività è degradante per gli animali, non è il modo di prendersi cura di loro» ha dichiarato Horacio Larreta, il sindaco, parlando della chiusura dello zoo.

Speriamo che altre strutture seguino l’esempio della città argentina.

 

di IRENE CALTABIANO

 

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Forasacchi, come prevenire e curare la piaga estiva dei nostri cani

Molti credono che, con l’arrivo dell’estate, il problema principale degli animali siano pulci e zecche.

 

forasacchiSbagliato. I nostri amici a quattro zampe soffrono la piaga dei forasacchi. Cosa sono? Le pericolose ariste delle graminacee, ovvero le spighette che si  trovano in campagna, nei parchi cittadini  o al lato della strada.

 

Perché sono pericolosi

forasacchiLe fastidiose spine non solo sono rigide, ma anche decisamente appuntite. Presentano aculei che vanno nel senso opposto rispetto alla direzione dello stelo, risultando appiccicosi. E così, come da piccoli giocavamo ad attaccarli sulle magliette, si agganciano a pelo, zampe, occhi, orecchie dei cani, restando conficcati fin quando non vengono rimossi manualmente. Nei casi migliori. Le conseguenze infatti non sono solo legate a dolore e fastidio. Se non vengono correttamente eliminate possono provocare dalle semplici infiammazioni a vere e proprie infezioni.

Cosa fare

Spesso ci si accorge della presenza dei forasacchi perché, attorno alla zona dove si insinua la spiga, compare un alone rossastro. Se il forasacco penetra in profondità o viene inghiottito dall'animale,  può causare gravi lesioni agli organi interni, bucando i timpani o arrivando fino a polmoni e stomaco. Quando si tratta di rimuoverli si deve perciò agire con molta attenzione, perché il rischio principale è spezzarli.  Operare quindi solo su quelli attaccati alla pelle e portare il prima possibile l’animale dal veterinario, che può intervenire adeguatamente valutando eventuali conseguenze sullo stato di salute.

 

Prevenzione

forasacchiDal momento che prevenire è meglio che curare, bisogna cercare in tutti i modi di evitare che cane o gatto si riempiano di queste spighette. Meglio perciò non andare in posti dove già sappiamo possa “nascondersi il nemico”.  Dopo ogni passeggiata, armiamoci di spazzola e controlliamo tutto il corpo del nostro amico peloso. Più tempo passa e più la spiga potrebbe penetrare in profondità. Con l’arrivo del caldo è preferibile provvedere alla toelettatura dell’animale, così da ridurre al minimo la possibilità che le spighe si infilino nel pelo.

Se notiamo che il cane comincia a tossire, starnutire o scuotere le orecchie, verifichiamo subito se in quella zona ci siano forasacchi. Stesso discorso vale per i polpastrelli, parte del corpo particolarmente soggetta alla loro presenza. Se avete un cane dalle orecchie lunghe una valida soluzione potrebbe essere avvolgere un foulard leggero intorno alle orecchie.

Se userete questi piccoli accorgimenti, il vostro amico potrà finalmente scorrazzare libero senza “incontri” spiacevoli.

 

di IRENE CALTABIANO

 

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