Farneticando

"Merda d'artista" o artisti di mxxxa?

Non c’è miglior qualità che ammettere la propria ignoranza di fronte a un’opera contemporanea.  

merda-d'artista-manzoniDiffidate di voi stessi e degli altri se vengono espressi giudizi affrettati. Infatti, chi critica non ha più nulla da imparare.   

Istruzioni per l’uso.

Ammettiamolo, è abbastanza buffo imbattersi in certe opere. Una tra le tante, la celebre scatoletta di Pietro Manzoni “Merda d’artista”. Per chi ancora non la conoscesse, si tratta dei suoi escrementi inscatolati nel maggio del 1961

Sull’etichetta c’è persino l'indicazione del peso (30 gr).  Personalmente, ignoro il valore di quest’opera, eppure gli esperti si esprimono: “È un’acuta e paradossale messa in questione dell’identità dell’oggetto d’arte, affrontando il problema  della definizione arbitraria del valore estetico e quello della “materia” espressiva dell’opera, in quanto frutto della creatività dell’artista.” Quindi? Ecco, a me non interessa, la trovo ridicola.

Occhio a quei classici

caravaggio-san-tommasoCaravaggio, Michelangelo, o chi volete, lavoravano per immagini. Infatti, se ci troviamo di fronte ad un loro lavoro non possiamo rimanere che a bocca aperta. L’opera è stata creata in quel che viene chiamato “mondo oggettivo dell’immagine” e noi ne siamo coinvolti perchè in maniera invisibile circondati da miriadi di rappresentazioni visive. 

L’artista contemporaneo, invece, fa tesoro del proprio bagaglio personale. Esterna sensazioni, nevrosi, concetti: per capirlo e lasciarsi travolgere dalle emozioni occorre conoscerlo e farsene spiegare il significato. Insomma, ci può essere molto caos quando si parla di contemporaneo. Infatti, c’è chi ha scambiato un semplice buco sul muro per un capolavoro, oppure chi ha trovato una sedia e si è accomodato, ignaro si trattasse di un'opera d'arte.  

Quando la malattia diventa arte

antoine-repesseAntoine Repessé, fotografo francese, forse troppo pigro per andare a buttare la spazzatura, si è ritrovato ad accumulare una montagna di rifiuti per quattro anni. Ha raccolto 1600 bottiglie di latte, 4800 rotoli di carta igienica e 800 chili di giornali. L’artista ha dichiarato che il progetto è nato per “dipendenza” da surgelati. Ha così "ordinato" la pattumiera, l’ha collocata con soluzione estetica e …  click. 

Il messaggio? “Un' immagine rende più di tante parole, l’essere umano produce una quantità elevata di rifiuti”. Come può aver fatto notizia è ancora da chiarire ma la mente va alla marea di immondizia che invade le città. Mi impressiono molto di più, l'opera ha raggiunto il suo scopo.

Tracey Emin, artista contemporanea inglese, ha dato sfogo alla sua depressione e istinti suicidi. Dopo aver detto a tutto il mondo di essere stata stuprata e essersi presentata ad una trasmissione televisiva completamente ubriaca, peraltro insultando gli altri ospiti, eccola trionfare. La sua opera discussa si intitola “My bed”. Si tratta della sua camera da letto, dove è rimasta rinchiusa per sette giorni. Risultato? Bottiglie di liquori, preservativi, medicinali, lenzuola sporche e altri elementi di dubbio gusto.

felix-gonzales

Felix Gonzales –Torres invece,  nell’opera “Untitled” ha messo in un angolo una quantità smisurata di caramelle colorate, invitando le persone a mangiarle. Solo dopo  ha rivelato che il peso complessivo dei dolci equivaleva a quello di un soggetto malato di AIDS.  L’artista ne era affetto.

Ma torniamo al punto: per rimanerne impressionato ho dovuto informarmi, altrimenti avrei detto per l’ennesima volta: «Non ci capisco niente!».

Lo posso fare anche io?

Ecco un dilemma in cui tanti si imbattono. Il mio credo? Caravaggio si nasce, artisti contemporanei si diventa. Se non avete talento e non volete cimentarvi nella pittura, diventate contemporanei. Non occorre conoscere la composizione dei colori. È molto più semplice: studiate la materia, applicate una strategia per far parlare di voi, usate un linguaggio ricco di concetti che non capisce nessuno, date sfogo alle frustrazioni più intime (se non le avete, inventatele) e vendetevi al miglior offerente.

luca-mordenti

 

di Luca Mordenti

 

 

 

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Pensavo fosse amore. Poi ho visto la playlist di YouTube

Estate.

cocoritaLa stagione di accoppiamento, tempeste ormonali, outfit con più colori di una cocorita. Tutti ci sentiamo un po’ cubani e le radio cominciano a diventare monopolio di Enrique Iglesias e improbabili cantanti latini. Un turbinio di tu cuerpo, tu boca, tus ojos. E così tutti ad ancheggiare con un mojito in mano, quando nel buio delle nostre camere ascoltiamo l’Aria sulla quarta corda.

“Deliziare” le nostre orecchie con melodie iberiche tuttavia può essere accettabile solo in alcuni casi: sei spagnolo o sudamericano, se le ascolti nel periodo che va da giugno a settembre, se sei un patito di salsa, da ubriaco, se stai cazzeggiando con gli amici…se stai tagliando le carote a ritmo di zumba. 

Dopo tutto questo preambolo, bando alle ciance: se sei un tipo per cui la musica è parte integrante del quotidiano, prima o poi per dovere morale, tra un cocktail e l'altro, arriverà la fatidica domanda...

Che musica ascolti?

Esistono storie troncate sul nascere perché lui era bellissimo, simpatico, un bravo guaglione…ma poi, al famoso quesito, ha risposto Gigi D’Alessio o Giusy Ferreri.

Da lì in poi la morte nel cuore e tanta voglia di dirgli/ dirle: «Mi sembravi una brava persona!». E poi correre a casa a piangere ascoltando i Pearl Jam. Perciò ecco una panoramica di avvertimento per evitare di ricevere brutte sorprese.  Come un tipo dall’aspetto da duro che poi ascolta Ariana Grande.

Chi ascolta hip hop

eminemVotato al tatuaggio e alle catene laccate d’oro, vive con il mito di Eminem e Snoop Dog. Peccato che, se non è nero o se non è nato ad Harlem, l’effetto non sempre sarà molto convincente. Nelle discussioni avrà spesso la meglio con le sue innate doti di free style, riuscendo a insultarvi con un certo estro. Ulteriore punto a favore? Via libera ad abbigliamento largo e tutone da  domenica-male di vivere. Niente sarà mai troppo largo per lui e voi potrete essere sciatte all'inverosimile.

Indie music

hipster

Sogna l’Inghilterra anche da uno sperduto punto di Roccella Valdemone. Il suo mito è Liam Gallagher, quindi avrà più o meno lastessa vitalità di uno scaldabagno, e rifugge il sole come fosse Edward Cullen (solo che al contrario suo non brillerà mai al sole come un cristallo Swarovski). Tuttavia la sua lunghissima barba hipster è un ottimo cuscino e un perfetto reggi-forcine. Sarà sempre lui a proporre di fare shopping e voi a maledire il momento in cui chiederà un parere sull’ennesima camicia a quadri.

Metal

metallariAl contrario di quanto si pensa, chi ama i Black Sabbath o i Led Zeppelin è docile come un coniglietto pasquale. All’80% era un bambino timido e introverso che si è digi-evoluto in adolescente dai lunghi capelli selvaggi, di nero vestito e agghindato di freddo metallo. Ma, garantito, si commuove guardando Dumbo e adora passare le domeniche sotto il piumone a coccolarvi quando fuori piove. Aspetto da Alice Cooper, animo da Tiziano Ferro insomma.

Reggae/ Dub

Se siete tipini ansiosi e sognate posti esotici come la Jamaica, è il ragazzo giusto. Quando lo incontrate sarete pervase da un carico di positività…e da una coltre di fumo. Previsti numerosi spuntini e controlli agli aeroporti.

 

House

Qui ci sono due opzioni: o si tratta di un truzzo dei peggiori bar de Caracas oppure un irrimediabile fighetto. Probabilmente farà qualsiasi lavoro associato alla parola commerciale.

Classica

mozart

Vorrebbe essere nato nel ‘700 a Vienna, conosce il tedesco e considera esseri inferiori  il 90% degli esseri umani. Se sei tra gli eletti, probabilmente farai discorsi che ti sovrastimoleranno il cervello e ti apriranno le porte della conoscenza cosmica. Il difetto è che probabilmente sarà un tipo leggero quanto il cenone di Capodanno e anche ordinare un hamburger diventerà argomento da Critica della Ragion pura.

Pop

spice-girls

Potrai anche essere bellissima, ma nel suo cuore non prenderai mai il posto occupato da Victoria delle Spice Girls. Se con l’hipster sarete costretti a lunghe sedute di shopping , l’amante del pop vi accompagnerà dal parrucchiere mensilmente per eguagliare l’ultimo taglio del cantante degli One direction. E si emozionerà di fronte al nuovo colore di smalto di Beyoncé. Consiglio, prima di iniziare qualsiasi tipo di relazione, di accertarvi della sua eterosessualità.

Tutto e niente

 Probabilmente la sua cultura musicale si ferma a Le tagliatelle di Nonna Pina

 

di Irene Caltabiano

 

 
 
 
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Come capire se un film è brutto prima di vederlo

«La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!»

Si espresse a gran voce Paolo Villaggio ne Il secondo tragico Fantozzi. A seguire, novantadue minuti di applausi con sberla finale all’organizzatore della serata che lo costrinse a vedere per l’ennesima volta la pellicola.

Quanti si sono poi avventurati nell’opera di Ėjzenštejn? Pochi, forse spinti da una curiosità che si è subito spenta. Spesso sentiamo tanti amici darci consigli su cosa vedere o meno. Risultato? Ci troviamo di fronte a film  con gli stessi effetti lassativi del suddetto capolavoro del regista russo. Il fatto che il cinema sia alla portata di tutti non significa che chiunque ne sia esperto.

un-chien-andalou

Numerosi sono i non critici che palesano il contrario (basta cambiare canale per sbaglio su Il cinematografo di Gigi Marzullo). Tutto appare confuso. Non esistono più bei film? O forse, semplicemente, non possediamo una buona guida?

Il quotidiano britannico The Guardian ci viene in soccorso, individuando sei elementi da tenere sotto controllo. In questo modo potremmo spendere i nostri soldi e goderci una bella serata, senza delusioni.

 I parametri principali.

1-    Giudizio degli esperti

2-    Spettatori

Un film è bello se ritenuto tale da gran parte dei critici legittimi; o, a volte, sono l' entusiasmo di chi l’ha visto e gli incassi al botteghino a farla da padrone. Il sunto di una brutta proiezione è quando non piace ai giornali, non lascia tracce, non fa parlare di sé e dulcis (?) in fundo ci si pente di averlo guardato. The Guardian, premuroso e attento, non vuol far rimanere delusi i futuri spettatori e ci mette, anzi tutto, in guardia su questo primo dettaglio.

Nessuna recensione

Critici e giornalisti hanno modo di vedere un’anteprima prima dell’uscita ufficiale. Attraverso l’embargo, che impedisce dipubblicare le notizie prima di un termine stabilito, è difficile far fede al primo parametro. Ma quando il “via libera” coincide con l’uscita del film i casi sono due: o è una pellicola molto attesa, o la produzione sa di aver fatto un cattivo lavoro e non vuol far parlare di sé.

La durata

Tendenzialmente, con il digitale, la durata media dei film è aumentata. La testata britannica sottolinea che bisogna preoccuparsi se nel 2017 un’opera mainstream dura meno di novanta minuti. Probabilmente è un flop. Tante scene sono state tagliate perché brutte e inopportune. Quel che resta è il cattivo lavoro di una produzione, girato in maniera troppo rapida da chi aveva idee poco chiare.

L’uscita

Sintomo di un’opera cinematografica scadente può essere quando sappiamo che è uscita all’estero, ma non si sa se, e quando verrà proiettata in Italia.

Voci dal set

Quando una produzione annuncia l’arrivo di un nuovo lavoro comunica i nomi del cast e tutto ciò che concerne il nucleo del ETfilm, la presunta data d’uscita, etc. Quando inizia la lavorazione, ecco che appaiono le foto dal set, i primi trailer e poi, da prassi, le recensioni. Quando sembra tutto ben programmato e qualcosa va storto, per esempio una data che slitta, un attore che abbandona il set, troppi gossip, è un cattivo segnale. La macchina del cinema si è inceppata. 

Non sempre però tali indizi è sintomo di un cattivo prodotto. Tante produzioni hanno lavorato con cautela, non hanno rispettato date ma ci hanno regalato capolavori, come Apocalypse Now o E.T. l’extra-terrestre. Le classiche eccezioni che confermano la regola. Ma c’era da aspettarselo, tra Coppola e Spielberg!

La locandina

Quando in un trailer o un poster c’è scritto “capolavoro”, “emozionante” e la valutazione non arriva dal nome di una testata importante, qualcosa non torna. Allo stesso modo, se leggete un’ottima recensione su quotidiani nazionali non c’è bisogno che indaghiate ancora. Il film  ha qualcosa da dire. Fate quindi attenzione a pubblicità o immagini ingannevoli.

La parola agli attori

mortdecaiQuando un’opera arriva nelle sale, la promozione va avanti per molto tempo. Regista e interpreti fanno tour e girano mezzo mondo. Al di là di qualche selfie e autografo prestate orecchio a quel che dicono.  Se non parlano altro che di film, scene e tutto ciò che è inerente al processo creativo, allora significa che son ben contenti di aver partecipato.  L’entusiasmo porta alla condivisione ed è sintomo di un buon lavoro. Se sentite fare pochissimo riferimento al film ma piuttosto opinioni su  puzzava l’alito di Johnny Deep mentre girava “Mortdecai”, ecco che Gwyneth Paltrow, sua partner di scena, ha trovato più interessante raccontare questo dettaglio anziché, sottilmente, consigliarci di  evitare la visione del film.

Fate attenzione e … Buona visione ( si spera!)

 luca-mordenti

 

di  Luca Mordenti 

 
 
 
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