Uscire dalla gabbia delle convinzioni limitanti

«Tutto quel che so è  di non sapere nulla», citando un filosofo greco.

Forse prendeva distanza da certe convinzioni? Una cosa è certa, non si può vivere di certezze! Chiunque di voi abbia superato il quarto di secolo, voltandosi indietro, si accorgerà di quante idee o pensieri sono cambiati col tempo. Il cibo, ad esempio:«Non mi piacciono le lenticchie» dicevo a sedici anni «non le mangerò mai»

Eppure durante un Capodanno, ritrovandomi nel piatto solo quelle, sono stato costretto a mangiarle. Buonissime!

Se le convinzioni si limitassero a influenzare la nostra dieta, non sarebbe poi così drammatico; abbiamo una tale scelta di alimenti che potremmo anche fare a meno di certi legumi.Purtroppo però, veniamo influenzati in tutto, anche senza accorgercene.

Prendiamola alla larga

Limitanti e potenziali. Due sono i tipi di certezze psicologiche di cui siamo "vittime". Da una parte, come dice la parola, siamo vincolati e bloccati. Non riusciamo ad esprimerci o esplorare la vita con serenità perché intrappolati da un pensiero che non lascia via di scampo o valide alternative. Dall’altra parte invece possiamo trarne vantaggio. 

Se crediamo di poter svolgere un’ azione, probabilmente ce la faremo! In un certo senso, le convinzioni potenziali non sono altro che una sorta di obbiettivo che ci poniamo di raggiungere.

Una teoria valida

Far fronte alle convinzioni limitanti? Bisogna intervenire, come spesso dico: “fregando se stessi. La personale esperienza d’ansia e pensieri ossessivi hanno portato a sostenere che sia la nostra mente ad avere un potere. Esistono infatti pensieri compulsivi che, anche se non vogliamo, ci influenzano e prendono il sopravvento sul conscio. Non ne abbiamo controllo e a lungo andare diventano una forma di disabilità. La prima mossa da compiere è identificare la convinzione e affermare il contrario. In questo modo si capisce se è corretta o frutto di un limite invalidante.

Esempi disabilitanti

C’è crisi, sono un fallito, stanco, non concluderò mai niente. Senza contare le convinzioni sul bisogno di denaro. Questi pensieri a priori, ci limitano di fronte ad ogni salto di qualità, escludendo la sorpresa e rendendo la nostra vita noiosa e monotona.

 

Obbiettivi potenziali

Basta leggere qualsiasi biografia di personaggi famosi per constatare come ci sia un punto preciso della loro vita in cui, a pensieri-negativiprescindere da tutto, ci si imbatte in un limite. Il successo non arriva come la manna dal cielo ma credendo all’impossibile. Solo se si vuole fortemente una cosa la si può ottenere. Una volta raggiunto l’obbiettivo, cosa si presenta davanti? Un panorama di possibilità. La mente si trasforma, si diviene padroni della propria vita.

Sfondare le barriere è possibile

Sostituire i limiti come possibili ostacoli da superare è il primo passo verso la maturazione. È difficile eliminare una convinzione limitante ma sforzarsi a piccole dosi nel cambiarla è il primo passo.

Dalla teoria alla pratica.

Un sunto efficace per far fronte alla disabilità mentale si può suddividere in tre passaggi:

1.     Identificare le convinzioni (interrogarsi sul proprio pensiero, sull’origine e in che modo potrebbe evolversi)

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2.     Sostituire il limite come un ostacolo da superare.

3.     Agire.

Dentro di noi si nasconde un’energia inestimabile, occorre stimolarla per rendersi conto dei poteri che abbiamo e come possano trasformare positivamente la nostra vita. 

A volte, per darmi carica, penso che dentro di me viva un leone. A volte dorme, ma quando è sveglio occorre liberarlo dalla catena e lasciarlo agire liberamente.  Perché ? Yes, we can!

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di Luca Mordenti

 

 
 
 

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