Toast, la birra fatta con avanzi di pane

Ogni giorno gli italiani buttano nella spazzatura 72mila quintali di prodotti da forno.  

paneL’equivalente di due campi di calcio riempiti di pagnotte. La lotta allo spreco, in un mondo in cui l’offerta è di gran lunga superiore alla domanda, diventa una questione complicata. Potremmo chiamarla "sindrome da pane caldo e scaffale pieno": avere sempre qualsiasi formato da vendere, possibilmente fragrante, fino all’orario di chiusura.

Si crea così un circolo vizioso in cui chi produce pane sa già che un quarto di quest’ultimo andrà buttato. Infatti, una volta abbassate le serrande di supermercati o panifici, i prodotti  in eccesso andranno smaltiti. A volte ci si accorda perché siano gli stessi panificatori a ritirare l’invenduto e, in mancanza di una rete organizzata che lo doni a chi ne ha più bisogno, viene buttato. A lungo andare tutto questo si ritorce sul consumatore e portare a un aumento del prezzo del pane.

Beviamoci su

toast-beer

Sempre più iniziative però si stanno concentrando sul recupero dei prodotti panari. Dopo le numerose app che hanno cercato di mettere un freno al problema, possiamo finalmente alzare in alto i calici. Il merito è di Toast, una birra speciale che include nella sua ricetta il pane invenduto. L’idea è dell’inglese Tristram Stuart, già in prima linea contro lo spreco alimentare con la sua associazione Feedback. Dopo un viaggio in Belgio alla scoperta dell’alta fermentazione ha deciso di avviare una piccola produzione di nettare di malto in patria, collegandosi con Hackney Brewery, fabbrica già avviata. Anche in Inghilterra infatti il pane è attualmente l’alimento più sprecato.

Come viene realizzata Toast?

toast-beer-2Il pane recuperato da supermercati e panifici viene tagliato a fette, schiacciato e ridotto in briciole. In seguito viene tostato, e lasciato a fermentare con orzo, luppolo e lievito. Il risultato è una Ale dal gusto deciso, non particolarmente amaro, con piacevoli note di caramello date da questa particolare lavorazione. La Toast è stata messa in commercio lo scorso anno, a un prezzo di tre sterline a bottiglia (circa 3, 90 euro) e poi distribuita in pub, bar, ristoranti e insegne specializzate in birre artigianali. 

Il ricavato dell’iniziativa è andato a finanziare le attività dell’associazione. Il successo è stato superiore alle aspettative, tanto che è stata già inaugurata una seconda produzione a New York. Presto potrebbe partirne una in Sudafrica. Se qualcuno fosse interessato all’acquisto  può comprare una confezione direttamente dal sito di Feedback.

E allora non resta che da dire…un brindisi ad iniziative come questa!

 

di Irene Caltabiano

 

 

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