«Ti piacciono i gatti? Forse non lo sai, ma puoi trasformarlo in un lavoro»

Le buone idee (anzi, le migliori) nascono da un bisogno. 
Una fame fortissima e incontrollabile. Un “appetito” che, per essere sfamato, richiede qualcosa di completamente nuovo. E questo, a sua volta, scaturisce solo da una sconfinata passione mista a un pizzico di visionarietà. La storia della cat suitter Mirella Ariata e del suo sito di cat sitting ne è l’esempio. 
 
«Il progetto è stata la risposta un problema molto concreto … e molto urgente. Si avvicinava l’estate e mi chiedevo: a chi lascio i gatti ora che vado in vacanza? All’epoca infatti esisteva solo il servizio di dog sitting». 
 
Così, un anno e mezzo fa Mirella ha creato Cat Suite Home
Il sito è diventato, grazie al passaparola, una sorta di punto di riferimento per i proprietari degli amici a quattro zampe e i cat sitter. Qui confluiscono utenti da tutta Italia.
 
Mirella lavora in ufficio ma continua a coltivare con tenacia questa passione, accogliendo appena può, uno o più mici. La sua creatività ha dato vita a casette coloratissime e vivaci, destinate agli ospiti a quattro zampe. 
Le ho ideate perché mi ero accorta che le new entry, appena arrivate, avevano una certa paura nel socializzare con l’ambiente e con gli altri gatti. Così, ora possono prendersi tutto il tempo necessario a per sentirsi sicuri, e iniziare a esplorare lo spazio circostante. In genere sono sufficienti 12 ore, e in due giorni il micio è completamente a suo agio.
Ma come funziona, in concreto, il cat sitting?
Le parti concordano la tariffa (in media, tra gli otto e i 20 euro al giorno). Il prezzo, comunque, oscilla in base a vari fattori. Chiaramente i costi sono differenti a seconda che sia il cat sitter o il micio a doversi spostare.
 
«Il servizio è talmente apprezzato, che capita che le persone prenotino le vacanze solo dopo essersi accertate che in quel periodo sono disponibile. Questo denota che comunque c’è molta attenzione e scrupolosità nel decidere a chi affidare il proprio gatto. Così, spesso, prima di partire la famiglia fa un ‘sopralluogo’ a casa mia».
 
A cosa attribuisce Mirella il successo del sito?
 «Le famiglie spesso si disgregano e quindi l’affetto incondizionato di un animale riveste, inevitabilmente, un ruolo molto importante. Si sta rivalutando il gatto, e finalmente si comprende il suo atteggiamento “selettivo” nello scegliere a chi dare affetto. I felini si stanno umanizzando, nel senso positivo del termine e stanno diventando protagonisti di una vera e propria pet therapy.
 
Il sogno di Mirella è che le cat suitter si diffondano capillarmente in Italia, per scongiurare lo spauracchio dei gattili,  una specie di “pensioni-dormitorio”.  «Le casette, al momento, le ho solo io. Infatti ichiedono un investimento economico non indifferente, ecco perché mi definisco cat suitter. Tuttavia, l’idea sarebbe creare una rete in franchising, in modo da conferire sempre più professionalità a questo servizio».
 
Proprio questo aspetto, stranamente, si sta rivelando alquanto complicato. Nonostante la fame di lavoro, pochi hanno realmente voglia di mettersi in gioco. «Forse a volte chi è disoccupato non ha un reale bisogno. La sensazione è che ci sia poca forza di volontà, poco desiderio. E invece trovare lavoro, a volte, significa ‘inventarsi’ la soluzione a un problema».
 
di Valentina
 

 

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