Sindrome della cucciola bagnata: cos'è?

Sedotti e abbandonati

 

amantiSempre più spesso si sentono storie di persone che si innamorano e poi vengono improvvisamente lasciate sole. Questo capita quando si è amanti e si crede di poter portare via l’uomo dalla propria compagna. Poi, dopo molto sesso e finto amore, tutto termina per aria. Per lei è la fine, per lui una scappatella da vigliacco.

 

Al cuor non si comanda

 

Già di per sé essere amanti non è una scelta ma la necessità di stare, anche per poco, insieme ad una persona che sembra essere la propria metà. Quella che, ironicamente, chiamo la sindrome della cucciola bagnata, ha del tragico. Appena lasciati ci si sente in colpa, frustrati, impotenti. E si ripete di essere stati vittime: sedotti e abbandonati.

L’esperienza è dolorosa ma facile da superare. Vediamo come.

 

 

La saggezza

Osserviamo il mondo così com’è e non come vorremmo che fosse. È assai complesso prevedere il futuro e limitarsi alle proprie convinzioni. Laddove crediamo di avere carattere forse mostriamo i nostri lati più fragili. Quando diciamo: «Non farò mai l’amante», non possiamo esserne sicuri perché le emozioni si prendono gioco di noi proprio quando pensiamo di poterle controllare.

 

Ma, allo stesso modo, non è proibito dedurre che difficilmente un uomo sposato lascerà la moglie per noi. Questo non perché non ne siamo all’altezza ma perché siamo accecati dall’amore. Infatti vediamo il futuro come vorremmo che fosse dimenticandoci della chiarezza del primo incontro: “divertiamoci”.

 

Il dolore della solitudine

sabbiaSentirsi persi, incapaci, aver visto crollare un castello di sabbia sotto i piedi ci causa grande sofferenza. Dapprima perché pensavamo di controllare le nostre emozioni, poi perché ci sentiamo sporchi e anziché vedere l’esperienza come frutto maturo del nostro essere, ci associamo ad una mela marcia.

 

Me la canto e me la suono

“Sedotta e abbandonata” potrebbe essere una nuova hit di successo di Valerio Scanu. Importante è: tanto più ci sentiamo come una cucciola bagnata e più crediamo di esserlo. Il dolore aumenta. Così come se ascoltassimo in loop le canzoni di Scanu.

 

Gli occhi della ragione

Bisogna accettare tutto. Jung affermava: «Ciò che neghiamo, ci sotterra. Ciò che accettiamo, ci trasforma». Quanta verità. Il segreto è quello di aver fatto tesoro  di un'esperienza e conservarla. Non dobbiamo aver nessun rimpianto, non crearci false speranze ma vedere il tutto, sì con il cuore ma anche con la ragione. Il dolore è inevitabile, è umano. Infatti dobbiamo accoglierlo e lasciargli fare il suo lavoro: liberandoci del ricordo dell’amante ma soprattutto delle convinzioni che abbiamo di noi stessi.

 

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di Luca Mordenti

 

 

 

 
 
 

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