Pensione all’estero: come sfatare i luoghi comuni e capire se ti conviene davvero

Trovare un posto al sole dopo una vita di lavoro e sacrifici. Sogno irraggiungibile, o realtà a portata di mano? Abbiamo intervistato lo staff del blog Pensionati all’Estero per fare chiarezza.

Quali sono le difficoltà quotidiane che devono affrontare i nostri anziani?

La pensione all’estero è il “fenomeno” del momento: tutti ne parlano, da Internet alla carta stampata passando per la televisione. Fondamentalmente le persone si sentono soffocare in un Paese come l’Italia, che non riesce a diminuire la pressione burocratica e fiscale, ma sul blog Pensionati all’Estero si cercano di mettere a nudo i rischi da affrontare, se si decide di trasferirsi all’estero. Infatti, non sempre si può beneficiare di doppia imposizione fiscale, non tutti i pensionati che vogliono trasferirsi hanno parità di trattamento (INPS o ex INPDAP) o, per esempio, esistono Paesi con costo della vita basso ma spese esorbitanti per una sanità accettabile.

 Quanto deve percepire un pensionato per trasferirsi all’estero

Esistono Paesi dove il costo della vita è molto basso ma, conseguentemente, il livello dei servizi si abbassa. Noi cerchiamo di consigliare a pensare a un trasferimento all’estero a partire dai 1’200/1’500€ al mese di pensione. E avere anche una base di risparmi non guasta, per affrontare la fase iniziale con tranquillità.

Quali sono i tre Paesi che offrono le condizioni di vita più soddisfacenti ai nostri pensionati, quali i documenti/procedure burocratiche da espletare?

I tre Paesi più richiesti sono in assoluto la Spagna, il Portogallo e la Tunisia. Ognuno ha i propri trattati, ma fondamentalmente bisogna vivere nel nuovo Paese per sei mesi e un giorno, affittare/comprare casa, iscriversi al registro dell’AIRE (anagrafe dei residenti all’estero), registrarsi come residenti nel nuovo paese e richiedere all’INPS di percepire la pensione al lordo nel nuovo paese. A seconda della località prescelta poi i tempi possono allungarsi o accorciarsi.

E i principali problemi da affrontare?

 

Ovviamente a chi affidarsi nel momento del trasferimento. Il blog ha la sola funzione di dare una informazione generale sui Paesi all’estero e i trattamenti fiscali rispetto all’Italia, ma poi i pensionati hanno il desiderio di approfondire direttamente nel paese e allora diamo una lista di contatti utili nel paese desiderato. Diciamo che è una buona base da cui partire.

Nello specifico, quale funzione svolge il vostro blog, oltre quella informativa?

Come avete potuto capire dalle risposte precedenti, Pensionati all’Estero serve per eliminare tutte le false promesse di alcuni post che garantiscono “vite in paradiso con 350€” e iniziare a ragionare seriamente sui pro e contro che stanno dietro a un trasferimento. Non si può e non si deve partire alla sprovvista, perchè esistono meravigliose opportunità ma solo per chi le sa cogliere consapevolmente.

 

 
 

 

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