Passeggiando in bicicletta: l'Italia come la Francia?

Dopo la Francia potrebbe essere la volta degli italiani di abbandonare le macchine e puntare sulle proprie gambe. Il decreto sui buoni mobilità, approvato a Parigi il primo Luglio scorso, prevede che ogni lavoratore che userà la bicicletta al posto dell’auto potrà ricevere, a discrezione del datore di lavoro, 25 cent/euro per Km percorso. I dipendenti che scelgono il trasporto  pubblico saranno rimborsati della metà del costo dell’abbonamento mensile.
 
In Italia la Commissione Ambiente della Camera ha dato il via due giorni fa al decreto che contiene misure importanti per i lavoratori eco-friendly, che, come in terra francese, decideranno di andare a lavoro in bicicletta o con i mezzi (avendo anche la copertura Inail in caso di incidente).
 
Lo scopo è ovviamente  promuovere l’uso di mezzi rispettosi dell’ambiente e perché no, utili anche per la nostra salute, favorendo gli spostamenti a piedi.
 
Lo stanziamento complessivo è di 35 milioni di euro, “spalmato” per il momento lungo due direttrici: da un lato i bandi pubblici, indirizzati a enti istituzionali impegnati nella promozione della “mobilità verde”, dall’altro gli incentivi privati.
I buoni non si tradurranno necessariamente in incentivi economici, ma potrebbero comportare, ad esempio, la possibilità di entrare più tardi a lavoro per chi dimostra di andarci in bicicletta o il comodato gratuito delle biciclette, non escludendo comunque la possibilità di sovvenzioni in denaro.
 
Questi risvolti non solo potrebbero favorire le iniziative di car pooling e bike pooling, ma potrebbero anche dar vita a una nuova
 figura professionale, il mobility manager. Questo avrà il compito di coordinare gli altri istituti scolastici, il Comune e le aziende di pubblico trasporto per  la realizzazione di percorsi protetti finalizzati agli spostamenti casa-scuola a piedi o in bicicletta, di  laboratori e uscite didattiche e di programmi di educazione e sicurezza stradale e riduzione del traffico. 
 

Se il collegato verrà approvato da Camera e Senato , il ministro dell’Ambiente avrà 60 giorni per definire il programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile e i criteri per la presentazione dei progetti.

Il provvedimento dovrebbe passare in aula entro il 3 Ottobre ed essere licenziato entro metà mese. Alessandro Bratti, relatore del provvedimento, si dice fiducioso. «Se tutto va bene, ai primi di gennaio dovremmo avere i primi bandi».
 
 
 
 
  
 

 

 

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