I social non hanno segreti per te? Trasformali in lavoro

Social Media Strategist

Marketing

La comunicazione è come l’ossigeno

Ingrediente essenziale di qualunque attività umana, dimostra che la componente relazionale informa di sé ogni aspetto della quotidianità.

Nel lavoro, come nei legami interpersonali, sapersi proporre e valorizzare gioca un ruolo decisivo. Mostrarsi appetibili e capaci è quasi più importante dello specificare quali siano, in concreto, le proprie competenze. “L’involucro” comunicativo con cui rivestiamo le cose che diciamo prevale spesso su queste ultime.

Ne consegue che ciascuno, quotidianamente, è impegnato in una qualche forma di marketing. Ovviamente, a variare sono, di volta in volta, intensità e qualità delle azioni messe in campo.

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I social network hanno fatto il loro ingresso, a tratti anche con una certa prepotenza, non solo nella vita intima degli individui, ma anche nei più disparati settori economici. Ciò ha posto le basi, quasi naturalmente, per la nascita di un nuovo profilo professionale, ovvero quello del Social Media Strategist.

Di cosa si occupa questa figura?

Social_media_strategistParliamo, in breve, di una sorta di “stratega 2.0” che, dopo aver enucleato il messaggio che il brand intende comunicare, individua i contenuti funzionali allo scopo, i canali social da utilizzare e le azioni da adottare.

Il social media strategist deve elaborare un piano di comunicazione articolato in interventi capaci di cogliere le specificità di ciascun network (Facebook, Pinterest, Instagram, Twitter). Dunque, in fase preliminare, può essere utile formulare una serie di domande chiave (qual è il target di riferimento? qual è l’approccio che apprezza maggiormente?).

Una premessa è fondamentale: fare il social media strategist significa vivere immersi nel web 2.0 e, ovviamente, ciò risulta impossibile (o comunque estremamente sgradevole) se a motivare e sostenere non c’è una passione, o comunque una forte curiosità, nei confronti di Facebook, Instagram & Co.

Neanche questo, tuttavia, basta, in quanto, per utilizzare i social con dimestichezza, padronanza e lungimiranza, è fondamentale averli, in prima battuta, sperimentati in veste di utente. Sei un velista appassionato? Crea la pagina del circolo a cui sei iscritto, e sforzati di pubblicare con regolarità contenuti interessanti; contestualmente, occupati del personal branding. 

Quali competenze devi avere se vuoi lavorare in questo campo?

Social_media_strategist

Fa’ in modo che, se ti candidi per un’offerta di lavoro, l’azienda possa trovare online informazioni sufficienti a capire chi sei, di cosa ti occupi e cosa sai fare. In tal senso può risultare decisivo il modo in cui è confezionato il tuo account Linkedin.

Detto ciò, un background culturale di stampo umanistico fornisce, a differenza di un percorso prettamente tecnico, un ampio ventaglio di nozioni, che costituiscono l’ossatura del profilo di social media strategist. Infatti, fungere da raccordo tra azienda e utente significa monitorare costantemente i contenuti veicolati in entrambe le direzioni, e i relativi tone of voice. È utile quindi aver studiato discipline quali psicologia, pedagogia e sociologia.

A integrare questo bagaglio concorrono i corsi di formazione ad hoc (ma attenzione a non farsi “sedurre” da chi promette di consegnare le “chiavi del mestiere” in una manciata di ore), la lettura dei libri pubblicati dai principali esperti del settore, e il contatto/scambio costante di spunti ed esperienze con i colleghi.

Fare networking va di pari passo con lo studio, che deve rappresentare un impegno (e un investimento) costante. Il web 2.0 cambia infatti a una velocità impressionante.

Al netto di tutto, comunque, per svolgere bene questo lavoro è fondamentale, innanzitutto … fare. Questo significa che, soprattutto agli inizi, bisogna combattere timidezza e ostacoli, accogliendo come fondamentali tasselli del proprio percorso di crescita i progetti che vengono proposti.

 

Quanto guadagna un social media strategist…

Non è facile quantificare gli incassi, in quanto, in parte, dipende dalla tipologia contrattuale scelta (freelance o lavoratore dipendente?). Orientativamente, chi ricopre questo profilo in un’agenzia di comunicazione, e ha già un certo bagaglio di esperienze, percepisce un introito lordo che va dai 20mila euro in su.

…e quali sono pro e contro del mestiere?

Social_media_strategistChi per lavoro si confronta quotidianamente con una gran quantità di persone diverse riceve indubbiamente un flusso continuo di stimoli. Noia e routine sono quindi un rischio estremamente remoto, tuttavia, l’altra faccia della medaglia è rappresentata dal fatto che le dinamiche legate ai social cambiano in modo rapidissimo. Tutto, nel web 2.0, è accelerato, e non sempre è facile tenere il ritmo.

Può capitare, ad esempio, che lavoro e formazione monopolizzino la giornata, azzerando il tempo disponibile per la vita privata o, anche solo per oziare sul divano. Prima di intraprendere questo percorso è quindi consigliabile chiedere a sé stessi: ci tengo veramente? Quanto è importante per me diventare social media strategist. Insomma, verifica che il gioco valga la candela.

Un altro aspetto con cui bisogna fare i conti sono i pregiudizi e la diffidenza che ancora circondano molte professioni digitali. Non tutte le aziende hanno compreso l’importanza di curare il proprio brand online, oltre che attraverso i canali tradizionali, il cui contributo è peraltro sempre più marginale. E questo può avere chiaramente anche ripercussioni economiche.

Potrebbe poi essere difficile spiegare ai parenti di cosa ti occupi esattamente, e magari rischiare di essere liquidato, alla prossima cena di Natale, come quello che “smanetta tutto il giorno su Internet”. A causa di alcuni retaggi storico-culturali, infatti, molti subiscono ancora il discreto (?) fascino delle professioni statali.

Nonostante tutto questo sei comunque deciso a fare sul serio, e metterti alla prova con i social network? Un prezioso punto di partenza possono essere i blog di due tra i principali esponenti del settore in Italia, Veronica Gentili e Davide Licordari.

Buona navigazione!

 
francesca garrisi
 

 

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