Fuggire all’estero è sempre di moda “grazie” alla crisi

Consuelo e Walter. Un figlio di tre anni, una casa … e un mutuo che rischia di strangolarli. Attualmente lavora solo lui, e per sei mesi la banca ha concesso un pagamento parziale della rata mensile. 230 euro a fronte dei 747 “teorici”. Tuttavia, da giugno si tornerà all’importo pieno, con l’aggiunta degli interessi maturati nel frattempo. «Vendere la casa potrebbe essere la nostra salvezza, a patto di trovare un acquirente». D’altra parte, se non riuscissero a onorare l’impegno economico assunto, rischierebbe di trovarsi coinvolto anche lo zio, che ha fatto da garante. Un’ipotesi angosciante, ma purtroppo diventata tristemente attuale, come spiegano le associazioni di tutela dei consumatori presenti sul territorio. Così, la coppia sogna di scappare all’estero.

E il Report Istat sugli indicatori demografici fotografa un quadro in linea con quest’esempio. Desolante, a dir poco. Basti pensare che lo scorso anno si sono cancellati dall’anagrafe centomila italiani, per poi trasferirsi all’estero. Il 12% in più rispetto al 2014. Come se non bastasse, le nascite sono al minimo storico e, al contrario, il numero dei morti ha registrato un vero e proprio record. 

Francesca Garrisi

 
 
 
 
 
 
 

 

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