Da cosa deriva la paura di essere traditi?

I soliti sospetti.

Essere_TraditiLe storie d’amore, specie quando iniziano, scatenano una serie di emozioni meravigliose. Non a caso l’antico adagio recita “il primo amore non si scorda mai”, perché il battesimo del cuore provoca uno stato di beatitudine tale da scolpire certe sensazioni nella memoria in modo indelebile.

Tuttavia il meccanismo di registrazione degli eventi, a livello mentale, funziona alla stessa maniera anche nel caso in cui ad avvolgerci siano i nuvoloni neri di un amore che finisce.

Le tempeste provocate da un improvviso rifiuto, purtroppo, creano sinapsi altrettanto forti con le quali in futuro bisognerà fare i conti.

Sono in molti a sperimentare il costante timore del tradimento da cui scaturisce la gelosia. 

Poco importa se la relazione sia sbocciata da poco o vada avanti da anni: la paura che il signore o la signora “terzi” ci porti via l’altra metà, è una sorta di ombra che ci segue.

Cos’è a originarla? 

Basta il semplice ricordo di un tradimento passato a influenzare i rapporti futuri? Eppure chi soffre del mal di gelosia non necessariamente ha fatto esperienza delle proverbiali corna, nei suoi trascorsi amorosi. Forse allora le motivazioni sono altre.

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No, non è la gelosia.

La paura del tradimento ha un’origine molto profonda che può risalire a fattori ambientali e culturali, oltre che personali. Affrontarla, al fine di comprenderla e “disinnescarla”, è l’unico modo per vivere relazioni serene e appaganti.

Il termine “disinnescarla” non è casuale

La gelosia è a tutti gli effetti una bomba a orologeria in grado di minare la solidità di un rapporto. 

Può farlo all’improvviso, con un’unica imponente deflagrazione, oppure lentamente, con una sequenza di piccole scosse.

Una delle principali cause scatenanti è il basso livello di autostima che caratterizza alcune persone. 

essere_traditiChi per natura è insicuro e non crede sufficientemente nelle proprie abilità oppure ritiene di non avere un bell’aspetto, infatti, avrà senz’altro maggiori probabilità di temere il tradimento.

Poiché il soggetto in questione non ha percezione del suo valore, non riesce a capire per quale motivo il proprio partner abbia deciso di stare con lui. Più o meno consapevolmente, quindi, sente di non meritare l’altra persona e teme che quest’ultima si desti dall’incantesimo e lo lasci per un’altra persona.

Chi ha scarsa autostima vive le storie d’amore in un perenne stato di ansia e angoscia che spesso lo spinge a scagliarsi contro il partner. 

Scenate di gelosia, controlli maniacali e liti per motivi anche futili sono all’ordine del giorno.

Talvolta, però, la paura del tradimento si consuma in modo trasparente agli occhi dell’altra persona. Il geloso, infatti, può anche provare vergogna per i suoi tumulti interiori e rimuginare silenziosamente nel tentativo di controllare l’ansia.

Nei casi leggermente più gravi, il soggetto che teme il tradimento soffre di disturbi riguardanti la personalità. Un tipico esempio è quello del narciso che, in quanto tale, non tollera che la sua immagine sociale possa essere danneggiata da un abbandono.

C’è poi il diffidente

Che in seguito a esperienze riguardanti la propria infanzia tende caratterialmente a non fidarsi delle persone. In questo caso, paradossalmente, più il coinvolgimento emotivo si evolve, più aumenta il timore di essere traditi.

È come se la paura di lasciarsi andare spingesse queste persone ad arretrare, anziché andare avanti. Proprio per questo motivo in genere preferiscono non impegnarsi in un rapporto serio e duraturo.

Discorso diverso, invece, è quello in cui la gelosia è oggettivamente motivata dai comportamenti discutibili del partner. Caratteri o background culturali diversi possono infatti destabilizzare l’unione a priori, senza che ci sia una chiara volontà di far andare male le cose.

Come affrontare la paura del tradimento

Che fare, dunque?

tradimentoDisinnescare la paura del tradimento non è impossibile, ma sicuramente non è impresa facile. A prescindere da quale sia la causa che la origina, affidarsi a uno specialista per affrontare il problema attraverso una terapia di tipo cognitivo comportamentale è senz’altro un buon modo per venire a capo della situazione.

Mettersi in discussione è il primo passo da compiere, sempre. Ciò, il più delle volte, permette di prendere coscienza del fatto che le proprie angosce scaturiscono essenzialmente da una visione distorta della realtà.

I cortocircuiti mentali che provocano la gelosia impediscono di vivere il rapporto di reciprocità adulta che dovrebbe essere alla base di una relazione sana. Pensare al proprio partner come un traditore, infatti, è un atteggiamento di per sé infantile.

I bambini, non a caso, tendono a misurare tutto secondo la regola del vincitore e dello sconfitto, del buono e del cattivo, della vittima e del persecutore. Chi trionfa vive felice e chi soccombe rimane solo e sconsolato, nel loro modo di vedere le cose.

Il lavoro dello psicoterapeuta, dunque, mira ad analizzare queste rappresentazioni relazionali per consentire al paziente di riacquistare una propria sicurezza personale all’interno del rapporto affettivo. Riappropriarsi di un naturale senso di fiducia nelle relazioni è la chiave per uscire dal labirinto della gelosia.

di Giovanni Antonucci

autore del romanzo "Veronica Fuori Tempo"

 




 

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