Cos'è l'assunzione alla cieca e perchè funziona

Vi siete mai chiesti perché in un curriculum vitae è necessario inserire determinate informazioni? 

curriculum-vitaeI dati che comunichiamo sono davvero essenziali per la scelta da parte di un potenziale datore di lavoro? Forse no. Soprattutto se si parla di genere, data, luogo di nascita e formazione.

Lo studio di Hays

Pensiamoci un attimo. Quotidianamente siamo influenzati da aspetti legati alla mera esteriorità di un individuo; a livello inconscio, ci condiziona persino un nome o il colore di un vestito.

Il classico esempio? Spesso durante una selezione si tende a dare maggior credito a chi è più bello o magari ha la giusta disinvoltura. Ma parlantina e fascino non sono sempre sinonimo di capacità. Infatti, ribaltando il discorso, determinate caratteristiche fisiche o caratteriali potrebbero penalizzare un candidato altrettanto bravo.

Teoria, peraltro, confermata dall’Hays Journal, gruppo editoriale che tratta i nuovi trend di selezione.

Il talento non ha estetica

colloquioDa un po’ di tempo a questa parte alcune aziende importanti (quali Deloitte , società di consulenza e revisione fra le prime nel mondo, o HSBC, uno dei gruppi bancari più importanti a livello mondiale ma anche veri e propri colossi quali Google e Dolby) hanno adottato il blind recruitment , letteralmente assunzione alla cieca.

 

In pratica vengono eliminate dal CV informazioni che potrebbero indurre al pregiudizio, quali identità sessuale, nome, data di nascita, scuole frequentate, status sociale.

In gergo si chiamano distorsioni cognitive e pare che, sul momento, abbiano una grande influenza sulla decisione del recruiter. La soluzione? Creare test ad hoc, che, sulla base di un punteggio o determinate richieste, aiuti effettivamente a verificare chi sia più bravo e possieda determinate skills.

Gapjumpers, la piattaforma democratica

gapjumpersNumerose aziende in cerca di dipendenti si sono rivolte a piattaforme terze. Una fra tutte Gapjumpers, che propone ai candidati prove anonime per valutare le loro competenze tecniche.

Sull’home page viene specificato come il meccanismo sia un po’ alla The Voice, in cui i concorrenti vengono scelti sulla base delle soli doti canore; i giudici infatti non vedono chi canta, dal momento che sono girati dal lato opposto.

Gli annunci riguardano diversi campi professionali, dall’ingegnere informatico, al project manager fino all’art director. Risultato? Soprattutto in campo tecnologico, dove vige maggior pregiudizio sulle capacità delle donne ( purtroppo è un dato di fatto), con questa metodologia si è registrato un maggior numero di "quote rosa" nelle assunzioni.

Strategia vincente?

Sì, in parte. Ovviamente dipende dal tipo di lavoro. Ci sono professioni in cui il sapersi porre o la capacità relazionale sono fondamentali. Ma, dati alla mano, questo tipo di selezione consente di avere un ambiente di lavoro più diversificato e produttivo. E probabilmente, più meritocratico. 

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di Irene Caltabiano

 

 

 

 
 

 

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