C’era una volta la “res pubblica”. Sanità e tagli

 
Un tempo esisteva un sistema sanitario garantista e pubblico…
Ancora una volta ci dobbiamo tuffare in ciò che fino a qualche decennio fa faceva dell’Italia un Paese da cui trarre insegnamento e al quale ispirarsi per migliorare.
Ancora una volta il nostro ricordo di eccellenze viene calpestato e sradicato in favore dell’utile e del profitto.
Stavolta il danno può essere sul serio fuori misura.
L’attuale governo decide di demolire pian piano il nostro sistema sanitario nazionale. Ovviamente comincia ad agosto quando l’italiano medio, già normalmente disinteressato alla cosa pubblica, è con il fondoschiena a mare e, dopo un intero anno di finta ricerca di lavoro e di lamentela fine a se stessa, sta godendosi il suo meritato relax ed è quindi distratto (per fortuna qualche eccezione ancora si registra).
Si parte con poco più di due miliardi di tagli già dal 2015 che arriveranno a ben 10 miliardi entro il 2017.
Il governo vuole consegnare del tutto il sistema sanitario al privato calpestando il diritto alla salute ed all’equità di cui dovrebbe essere garante.
La sanità dovrebbe coltivare la sua natura assistenziale il cui obiettivo nulla ha a che vedere con il profitto.
I tagli principali saranno sulle prestazioni. Il che vale a dire che ciascun medico potrebbe essere “multato” nel caso di prescrizioni di accertamenti non ritenuti opportuni dal ministro -con protocollo alla mano.
 
Indi per cui laddove, secondo le sue scartoffie, una tac non è necessaria per il tuo dolore, in primis, se te l’ha prescritta, tagliano lo stipendio al medico (che ovviamente sarà molto più restio alle prescrizioni); in secondo luogo, se proprio vuoi capire come curarti, te la paghi da solo o, dulcis in fundo, ti tieni il tuo malessere.
 
MERAVIGLIOSO, NO?
Non meno preoccupanti i tagli agli ospedali. In quelli con meno di 40 letti saranno azzerati i ricoveri.
Tagli per circa 550 milioni colpiranno la farmaceutica.
E non dimentichiamo che, tagliamo ospedali, tagliamo medicinali, tagliamo esami v.e., un bel taglio del personale non ce lo mettiamo?
 
La situazione sarà quindi di un servizio “pubblico” che non ti garantisce gli esami di cui hai necessità, non ti garantisce un ricovero poiché eliminare i “piccoli” implica affollare ancor di più i “grandi” che già vedono lunghe file per posti in barella; un servizio pubblico il cui personale sarà insufficiente per il numero di esigenze (i più saranno in qualsiasi altra parte del mondo in cui la propria professionalità viene riconosciuta ed è possibile renderla utile); un sistema ove i costi dei farmaci saranno sempre meno sostenibili ed i ticket sempre più alti.
Manovre che vedranno il privato praticamente come unica strada percorribile.
Scuola, sanità… tutto ciò che dovrebbe essere diritto di tutti finisce con diventare lusso per pochi.
Questa enorme forbice impugnata dal governo vede sempre più ampia la discriminazione a favore di chi ha troppo per mettere in ginocchio chi sta restando senza nulla.
 
E noi italiani per protesta… ce ne andiamo in vacanza!
 
 

 

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