La Start Up

Regali in tempo reale? Ci pensa il social e-commerce Berryflip

Una nuova app ci permetterà di effettuare regali in tempo reale con pochi click: si chiama Berryflip ed è tutta italiana, creata da quattro imprenditori di Latina

Berryflip intende rivoluzionare il settore commerciale dei regali. Un'app molto semplice che ci permette di scegliere un prodotto e farlo recapitare alla persona a cui intendiamo regalarlo, il tutto attraverso pochi semplicissimi click.

L’idea nasce da quattro imprenditori, Michele Di Mauro, Giovanni Salina, Manuele Sillitti e Sergio Upham, che hanno fondato l' innovativa per sviluppare l’app fruibile da smartphone e pc in grado di effettuare regali in tempo reale a distanza.

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Come nasce la startup da cui è stata creata l’app Berryflip?

berryflip22La startup ha come base Latina,  località dove vivono e si conoscono i quattro fondatori, grazie al sostegno dell’incubatore della Regione Lazio gestito da Lazio Innova presente sul territorio del capoluogo pontino Spazio Attivo;

Successivamente, l’area di testing è stata estesa fino alla vicina Roma per aggiungere presto anche Torino e Milano, con l’obiettivo di promuovere l’app sia lato utenti che lato potenziali attività commerciali partner.

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Come funziona Berryflip?

berryflip15Berryflip intende coniugare la parte più efficiente e divertente dell’e-commerce con la divisibilità dei social network, come conferma uno dei fondatori Michele Di Mauro:

«L’app Berryflip è la prima commerce community che permette di acquistare beni e servizi per sé e per altri, dovunque e in tempo reale, presso attività commerciali fisiche appartenenti alla rete».

«Ai commercianti, Berryflip consente di lanciare iniziative di marketing e inviare omaggi, che abbiamo chiamato Berry, ai potenziali clienti più vicini, selezionandoli per fasce d’età, gusti e posizione geografica reale, invitandoli a conoscere e visitare la propria attività con qualcosa di allettante e di alto valore percepito. Tutto questo avviene tramite la condivisione della propria esperienza su una timeline social».

Di Mauro spiega meglio in che modo la funzione social possa cambiare l’e-commerce.

«Berryflip guida una rivoluzione nelle logiche comportamentali sia social che commerciali, riportando in primo piano l’altruismo, la gentilezza, i rapporti reali. Social media ed e-commerce fino ad oggi hanno viaggiato su strade separate. Sui social si celebra principalmente se stessi, al massimo si curiosa, si condividono notizie o altri contenuti ‘passivi’. Sui canali e-commerce si acquista e si riceve a casa propria o comunque presso domicili fisici, in differita di almeno un paio di giorni»

A noi sembra convincere e accattivare molto quest’app, che è molto semplice da reperire poiché Berryflip è presente e scaricabile su tutti gli Store presenti sul proprio smartphone.

felice catozzi

 

di Felice Catozzi

 

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La startup immobiliare Dove. it cresce rapidamente: due milioni di euro in 2 mesi dal lancio

Il settore Proptech, ossia dei servizi immobiliari digitali, cresce a dismisura: un esempio viene da Dove.it, che riceve 2 milioni di Euro a soli due mesi dal lancio ufficiale

dove.itLa rivoluzione digitale ha investito il settore tecnologico, sociale e dell’intrattenimento, ma anche il settore di beni e servizi ne sta beneficiando molto: i servizi immobiliari sono certamente in rapida espansione.

Dove.it ne è un’ottima dimostrazione, con l’aumento di capitale di ben 2 milioni di Euro (derivanti tutti da enti privati) in soli due mesi dal lancio ufficiale dell’agenzia immobiliare. Il tutto completamente online.

Il proptech è il termine con cui si indica la trasformazione digitale del settore immobiliare e finalmente vede una crescita anche qui in Italia, grazie all’esperienza dalla startup Dove.it  che ha ricevuto un aumento di capitale di due milioni di euro dopo il lancio avvenuto due mesi prima.

Dove.it, la prima agenzia online-only

dove.itI business angel e gli investitori privati hanno giudicato Dove.it una startup di proptech promettente al punto da investire 2 milioni di Euro per quest’attività che è attualmente presente su Milano e Monza.

L’impresa innovativa immobiliare di Dove.it sfrutta la tecnologia per offrire ai propri clienti esperienze immersive grazie alla realtà virtuale utilizzata per la visita online delle proprietà immobiliari, non tralasciando big data e intelligenza artificiale e puntando inoltre a un’accattivante strategia di marketing.

Quale? Nessuna richiesta di commissioni da parte del venditore e solo il 2,49% per la parte acquirente, con una certificazione notarile per gli immobili trattati.

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In cosa si differenzia Dove.it

dove.itSu Dove.it si apprende da subito il motto della startup, vendere la casa in vendere la casa in 5 settimane, una promessa che affascinerebbe qualsiasi venditore.

Il segreto dell’impresa innovativa immobiliare consiste nei dettagli e nella qualità del servizio, mettendo a disposizione un servizio fotografico professionale, elaborando filmati accattivanti e fornendo planimetrie dettagliate dell’immobile.

La qualità di Dove.it non si risparmia in nessuno dei passaggi della compravendita, proponendo un gruppo di professionisti per ogni tipo di esigenza, dalla necessità di valutare l’immobile alla negoziazione, la possibilità di accendere un mutuo, fino alla necessaria stipula dell’atto di compravendita.

Risultati, obiettivi e sfide di Dove.it

dove.itCon simili presupposti, l’offerta è così allettante che la struttura ha convinto più di 50 venditori che hanno dato mandato di vendita immobiliare a Dove.it, con trattative che rientrano in una fascia economica medio-alta per un valore complessivamente di più di 25 milioni di Euro.

Dopo aver portato a termine le prime vendite e ottenuto i risultati previsti, i finanziatori sono iniziati ad arrivare a frotte per salire a bordo dell’affare Dove.it, consegnando alla startup 2 milioni di Euro.

Adesso per la startup non resta che seguire gli step preventivati di espansione in altre città dopo Milano e Monza, approdando nei prossimi mesi a Genova, Torino e Bologna; inoltre, la sfida è aperta con altri competitor di settore come Casavo, che ha ottenuto 7 milioni di euro grazie all’Instant Buyer che offre, o il sito di vendite peer-to-peer Homepal.

felice catozzi

di Felice Catozzi

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Startup: come fai a decollare se il sito web non funziona?

In Italia lo sviluppo delle nuove aziende tramite il processo di startup sembra essere la via principale per il successo, ma una recente ricerca mostra che quasi ad una Startup su due non funziona il sito web

startup10Non tutti sanno che le startup in Italia vantano un riconoscimento poco edificante come quello di avere un sito web non efficiente o addirittura mal funzionante: se nel 2017 il dato era attestato oltre il 50%, per il 2018 la situazione non è molto migliorata.

Infatti, la terza edizione del Report StartupSEO pubblicato dalla digital agency Instilla riporta che il 44% delle startup italiane non sono in possesso di un sito ufficiale in grado di funzionare sufficientemente.

Presentato nel corso dell’ultima Milano Digital Week, il report dell’agenzia specializzata in conversion marketing Instilla evidenzia come le oltre 9.000 startup presenti sul territorio nazionale non dedichino la giusta attenzione al loro sito web.

Fortunatamente, l’indagine mostra che le imprese innovative seguite da incubatori, acceleratori e investitori siano molto meno in difetto, dove soltanto il 15% di queste ha il sito web non funzionante. Ma vediamo l’analisi regione per regione.

I siti web delle startup in Italia che funzionano

error404Vediamo in ogni regione il numero di startup presenti e la percentuale che supera la sufficienza in termini fruizione del proprio sito web nel 2018 raccolte da Instilla:

Sardegna, 165  - 41.2%

Liguria , 177- 39.6%

Molise , 64 - 37.5%

Trentino-Alto Adige, 249 - 37.3%

Emilia-Romagna, 910 - 34.9%

Lombardia, 2395 - 33.4%

Piemonte, 502 - 33.1%

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Friuli-Venezia Giulia, 224 - 33.0%

Umbria, 183 - 32.8%

Toscana, 419 - 31.7%

Veneto , 867 - 30.8%

Puglia, 387 - 29.5%

Campania, 753 - 28.0%

Abruzzo, 219 - 27.9%

Valle d'Aosta,  22 - 27.3%

Lazio, 1056 - 27.2%

Marche, 350 - 27.1%

Basilicata, 100 - 22.0%

Calabria, 199 - 20.6%

Sicilia,  464 - 19.6%

Perché il sito web delle startup non funziona?

startup15Le motivazioni raccolte da Instilla sono molteplici: la maggior parte dei siti non funzionanti (ne sono ben 2256 in totale) è perché il sito web non è accessibile (66%), altrimenti ancora in costruzione (quasi il 29%) o addirittura il dominio è in vendita (5%).

Ovviamente, questo fa pensare all’utente che cerca quella specifica startup che il progetto sia fallito o che comunque non sia efficiente: molte aziende, infatti, mettono a disposizione un altro sito di cortesia o una pagina ufficiale sui social network e un indirizzo mail per poter comunicare direttamente con l’azienda.

Sembra futile ricordare quanto sia importante al giorno d’oggi per un’azienda avere un’ottima presenza sul web, soprattutto quando si parla di startup.

E invece … bisogna ancora lottare con Ricarica Pagina o altre inefficienze che non permettono di dare fiducia ad un’impresa innovativa. Ed è un vero peccato.

felice-catozzi

 

di Felice Catozzi 

 

 

 

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